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Intervista a Valerio Federico su campagna "Sbanchiamoli- fuori i partiti dalle banche"
Giovine/Domani consiglio comunale di Gurro sancira' sua decadenza. Radicali scrivono a giunta elezioni cons. regionale ipotizzando reato di omissione di atti d'ufficio
Questa mattina Giulio Manfredi, Direzione Radicali Italiani e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta, ha depositato in Consiglio Regionale una richiesta formale (allegata) ai due Vice-presidenti della Giunta delle Elezioni – Andrea Buquicchio (Italia dei Valori) e Pietro Francesco Toselli (Nuovo Centro Destra) – e alla segretaria Rosa Anna Costa (NCD), richiedendo loro la convocazione urgente della Giunta delle Elezioni per la presa d'atto della decadenza del consigliere regionale Michele Giovine, a seguito di sentenza penale definitiva del 14 novembre 2013 (due anni e otto mesi di reclusione, con pene accessorie della privazione del diritto elettorale per anni cinque e dell'interdizione dai pubblici uffici per anni due). Ricordiamo che la Presidenza della Giunta è vacante per le dimissioni presentate lo scorso autunno da Rocchino Muliere (PD).
Nella lettera, Manfredi ricorda che la cosiddetta legge Severino (D. Lgs. 31/12/2012, n. 235), all'art. 8, comma 6, dispone che la decadenza in questione opera “di diritto dalla data del passaggio in giudicato della sentenza di condanna”. La mancata osservanza di tale legge potrebbe configurare il reato di "omissione di atti d'ufficio" (art. 328 Codice Penale).
Sempre Manfredi, con nota del 14 febbraio scorso, aveva richiesto al sindaco di Gurro (VB) la convocazione del Consiglio Comunale per la sostituzione del consigliere comunale Michele Giovine con il primo dei non eletti della lista “Intesa”; sempre oggi, il sindaco di Gurro, Luigi Valter Costantini, ha comunicato ai radicali e al Prefetto di Verbania di aver convocato per domani, sabato 1° marzo, in seduta straordinaria, il Consiglio Comunale per effettuare la suddetta sostituzione.
Manfredi:
“Ho ringraziato il sindaco di Gurro per il pronto riscontro. E' incredibile, anche rispetto a quanto accade in un piccolo comune del Verbano, l'ignavia della Giunta delle Elezioni del Consiglio Regionale. Il centro-destra decise, nella riunione del 31 gennaio, di posticipare la presa d'atto della decadenza dopo la sentenza del Consiglio di Stato sulle elezioni regionali. Non bisogna essere esperti di diritto per accorgersi che la sentenza definitiva di un procedimento penale non c'entra nulla con una sentenza amministrativa. Ma questo e' stato votato a maggioranza (grazie anche alle assenza del centro-sinistra, M5S compreso), con il voto anche della rappresentante della Lista di Giovine. La sentenza del Consiglio di Stato risale al 14 febbraio; sono già passati 15 giorni e la Giunta non è stata convocata.
Il Presidente del Consiglio Regionale ci ha scritto che non ha nessuna competenza in merito.
Di fronte a tutto questo, l'opposizione continuerà a stare alla finestra? Buquicchio non ha nulla da dire e da fare? E il PD? E Bono dei 5 Stelle?
Non vogliamo dare nuovo lavoro ai nostri avvocati e alla Procura della Repubblica di Torino, che ha già molti faldoni aperti sul Consiglio Regionale. Ma non siamo disposti ad accettare una così palese e vergognosa inattuazione di una sentenza definitiva e di una legge dello Stato.
Cosa sarebbe successo se la Giunta delle Elezioni del Senato si fosse rifiutata di decidere sulla decadenza del senatore Silvio Berlusconi, a seguito di sentenza definitiva? E se il Presidente Grasso avesse pubblicamente dichiarato che la cosa non era di sua competenza? Giovine è più potente di Berlusconi?”.
Torino, 28 febbraio 2014
Tutto sul “caso Giovine” in questo link.
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Militari russi in Crimea/Radicali: Anche per zar Putin non c’è il due senza tre: prima la Cecenia, poi la Georgia e adesso l’Ucraina
Dichiarazione di Giulio Manfredi, Direzione Radicali Italiani, e Igor Boni, presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta:
"Tutto come previsto. Finite le Olimpiadi di Sochi, Putin rimette l'elmetto. A Mosca mette la mordacchia al leader dell'opposizione, Alexey Navalny. A Rostov dà ospitalità e asilo politico all'ex presidente ucraino Yanukovich, inseguito da un mandato di cattura internazionale. Fuori dai confini russi, applica la stessa tecnica già utilizzata nel 2008 in Georgia, in Abkhazia: creare le condizioni per denunciare una presunta violazione dei diritti delle minoranze russofone o filorusse e prendere questo a pretesto per invadere militarmente uno stato sovrano. Il Governo russo minaccia militarmente l'Ucraina tramite il cavallo di Troia della Crimea; il tutto in barba alle convenzioni internazionali, ai diritti e alle leggi. Di fronte a tutto questo, qual'è la risposta dell'ONU, dell'Unione Europea, dell'Italia tramite il nostro nuovo Ministro degli Esteri? Se il copione sarà quello recitato in Georgia o nel 1999 in Cecenia, la previsione è facile: parole di circostanza e nessuna sostanza.
Lo zar Putin, dopo la Cecenia e la Georgia, ha ora nel mirino l'Ucraina, territorio strategico per il controllo delle vie del gas e per esercitare la pressione del Cremlino sull'Unione Europea. Una UE che dovrebbe avere una difesa e un esercito comuni e una politica estera comune mentre continua invece ad essere frammentata in Stati nazionali che hanno sempre meno ragione di esistere in quanto tali, con buona pace dei vari movimenti indipendentisti e antieuropeisti che fioriscono in ogni dove.
Una risposta ai venti di guerra che spirano dal Mar Nero puo' venire solo dai cittadini europei; facciamo sentire a zar Putin la nostra voce e il nostro sdegno prima che riesca a scrivere un nuovo capitolo delle sue guerre di conquista.”
Torino, 28 febbraio 2014
http://www.radicali.it/forum/russia-del-nuovo-zar-vladimir-putin
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Decadenza Giovine/Giunta elezioni convocata per giovedì. Radicali: speriamo che questa volta non manchi nessun consigliere opposizione e che consigliera Franchino abbia la decenza di non partecipare alla votazione
Giulio Manfredi, membro di Direzione Radicali Italiani e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta:
Oggi pomeriggio, Andrea Buquicchio (vice-presidente Giunta Elezioni Consiglio Regionale) mi ha informato che ha convocato per giovedì 6 marzo, alle ore 11:00, la Giunta delle Elezioni per la presa d’atto della decadenza del consigliere Michele Giovine. Avevo richiesto formalmente la convocazione della Giunta lo scorso venerdì.
Mi auguro che questa volta, a differenza della seduta del 31 gennaio scorso (in cui la maggioranza di centro-destra fece passare la sospensione della decisione su Giovine), tutti e dodici i consiglieri di opposizione siano presenti e che la consigliera Sara Franchino – una dei 17 candidati della Lista “Pensionati per Cota” la cui accettazione di candidatura è stata riscontrata irregolare – abbia la decenza di non partecipare alla votazione.
Ricordo che il consigliere regionale Michele Giovine, a seguito di sentenza penale definitiva del 14 novembre 2013, è stato condannato a due anni e otto mesi di reclusione, con pene accessorie della privazione del diritto elettorale per anni cinque e dell'interdizione dai pubblici uffici per anni due. Ai sensi della cosiddetta “legge Severino” (D. lgs. 31/12/2012, n. 235, art. 8, comma 6), Michele Giovine sarebbe dovuto decadere dalla carica di consigliere regionale e dalla carica di consigliere comunale di Gurro (VB) dalla data del passaggio in giudicato della sentenza di condanna.
Sabato 1° marzo, il Consiglio Comunale di Gurro, riunito in seduta straordinaria, ha dichiarato la decadenza di Giovine ed ha provveduto alla sua sostituzione con il primo dei non eletti.
Lo Statuto della Regione Piemonte , all’ art. 36, comma 2, dispone che la Giunta delle Elezioni “riferisce al Consiglio sulle operazioni elettorali, sui titoli di ammissione dei Consiglieri, sulle cause di ineleggibilità e di incompatibilità previste dalla legge e formula le proposte di convalida, annullamento o decadenza. I provvedimenti sono adottati con deliberazione del Consiglio”.
A oltre 100 giorni dalla sentenza definitiva della Cassazione, la Giunta delle Elezioni del Consiglio Regionale deve ancora adempire a quanto previsto da una sentenza definitiva, da una legge dello Stato e da una norma di Statuto.
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"Incontro sul tema: "Salvare Pompei"
Il Premio Non C'e' Pace Senza Giustizia per i Diritti Umani conferito a chi e' in prima linea contro i matrimoni precoci e forzati, al detenuto Francesco Morelli e alle donne siriane per il loro straordinario coraggio
Si è tenuta oggi nella splendida cornice della Sala Zuccari al Senato della Repubblica, la prima edizione del Premio Non c'è Pace Senza Giustizia per i Diritti Umani, una manifestazione che l'associazione Radicale ha voluto istituire per incoraggiare e sostenere il lavoro di tutte quelle donne e uomini che si battono ovunque nel mondo per l'affermazione dello Stato di diritto, precondizione per l'esistenza stessa dei diritti fondamentali della persona.
La Giuria internazionale, presieduta dal Presidente della Commissione Straordinaria per la Tutela e la Promozione dei Diritti Umani del Senato Luigi Manconi e composta di personalità italiane ed internazionali come il Procuratore della Corte Penale Internazionale Fatou Bensouda, la Segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi, ha consegnato oggi i nominativi dei vincitori nelle mani della Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, che ha poi conferito il riconoscimento nel corso della cerimonia. Alla presenza degli ex Ministri degli Esteri e della Giustizia Emma Bonino e Annamaria Cancellieri, sono stati premiati: Per la sezione internazionale: a Qamar Naseem, rappresentante dell'organizzazione Blue Veins con sede a Peshawar, in Pakistan. Parte integrante del network Girls not Brides, Blue Veins lavora in particolare per prevenire i matrimoni precoci e forzati nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa e nelle aree tribali, dove le minacce e le ritorsioni contro chi si batte per i diritti di genere sono molto frequenti. Il Premio è stato ritirato da Ommera Zafar. Per la sezione italiana: Francesco Morelli, detenuto in "articolo 21" che ha trascorso in carcere 12 anni ed è attualmente agli arresti domiciliari per problemi di salute. Morelli collabora attivamente con la Rivista Ristretti Orizzonti e si è molto speso per far conoscere la vera realtà delle carceri italiane e delle pessime condizioni di vita di chi vi è detenuto. A ritirare il Premio è stata la sua compagna, la criminologa Laura Baccaro. Premio speciale: alle donne siriane, per il coraggio dimostrato scendendo in piazza contro il regime di Assad e aver poi affrontato la violenza della guerra, con l'auspicio che questa loro forza venga premiata con il riconoscimento in un futuro speriamo non troppo lontano, dei diritti umani, civili e politici propri di un ordinamento democratico. A rappresentare le donne siriane in questa sede vi erano Suhair Atassi, che fa parte della Coalizione Nazionale Siriana e ha trascorso un periodo in carcere durante le rivolte del 2011, e Oula Ramadan, attivista per i diritti umani e componente del comitato di coordinamento della Rete delle Donne Siriane. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto indirizzare un messaggio di saluto e ringraziamento ad Emma Bonino e Non c'è Pace Senza Giustizia, ma soprattutto a questi straordinari militanti della democrazia.© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Intervista a Annacarla Valeriano sul suo libro "Ammalò di testa. Storie dal manicomio di Teramo"
Conferenza stampa dell'organizzazione Radicale Non cè Pace Senza Giustizia
Convegno "Giusti dellumanità - Memoria del bene e prevenzione dei genocidi
Commissione parlamentare per la semplificazione
Ucraina/Radicali: Governo italiano convochi immediatamente Ambasciatore russo
Dichiarazione di Igor Boni (Presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Giulio Manfredi (Direzione nazionale Radicali Italiani):
“Il Governo italiano convochi immediatamente l’ambasciatore russo in Italia. Le vicende drammatiche della Crimea (dopo quelle della Cecenia e della Georgia) dimostrano quanto sia debole un’Europa senza una politica estera comune e senza un esercito e una politica di difesa comuni. Nell’immediato occorrono prese di posizioni diplomatiche dure volte a scongiurare l’evidente progetto russo di divisione dell’Ucraina e di annessione della Crimea, sulla falsariga di quanto realizzato sei anni fa nella vicina Abkhazia, sottratta dai russi alla sovranità della Georgia. Quando il ricatto energetico di Gazprom non è sufficiente, Putin dà la parola ai carri armati. E’ tempo di far sentire forte sia la voce dell’Italia sia la voce dell'Unione Europea per scongiurare scenari ben peggiori di quelli che abbiamo oggi dinanzi”.
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Carceri/Giustizia: martedì 4 marzo, manifestazione radicale a Montecitorio in occasione del dibattito sul messaggio del Presidente Napolitano
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Bernardini e Bolognetti: Occorre provvedimento di Amnistia e Indulto
Fonte Basilicatanet, 3 marzo 2014
line-height:115%;font-family:"Verdana","sans-serif"">“A chiunque abbia davvero a cuore la vita del diritto e il diritto alla vita, noi rivolgiamo un appello. Occorre, oggi più di ieri, interrompere la flagranza di reato in atto contro i diritti umani e la Costituzione”. Così Maurizio Bolognetti della Direzione nazionale Radicali Italiani e Rita Bernardini, segretaria Radicali Italiani. “Occorre che il nostro Stato rispetti la sua propria legalità. Occorre riconquistare – aggiungono - un minimo di civiltà giuridica e tornare a garantire il funzionamento della nostra sgangherata macchina della giustizia. Occorre, per le ragioni che abbiamo più volte spiegato, un provvedimento di Amnistia e Indulto. Un costituzionale provvedimento di Amnistia, che è in primis di Amnistia per la Repubblica, per uno Stato pluricondannato da oltre 30 anni per la violazione di fondamentali diritti umani. Ci rivolgiamo alle massime cariche istituzionali della nostra regione, ad iniziare dal Presidente della Giunta e del Consiglio regionale, ai sindaci dei 131 comuni lucani e ai nostri compagni doppia tessera (Vito De Filippo, Mariano Pici, Nicola Benedetto, Nicola Becce), per chiedere – concludono Bolognetti e Bernardini - che ci si attivi a sostegno, nei modi e nelle forme che riterranno più opportuni, degli obiettivi e delle ragioni del nostro Satyagraha. C’è davvero bisogno, in questo nostro sgangherato Paese, di Diritto, Giustizia, Amnistia e Libertà”.
Approfondimento
Abbiamo contato gli anni, ora contiamo i giorni
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