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Furore, storie e letture della crisi economica.
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I servizi del Tgr, La SiritideTV e Eco di BasilicataTV dedicati alla presentazione del libro "Le Mani nel Petrolio"
Così Tgr Basilicata, lasiritide.it e ecochannel sulla presentazione del libro di Maurizio Bolognetti "Le mani nel Petrolio", che ha visto la partecipazione e gli interventi di Marco Pannella, Rita Bernardini, Vincenzo Montagna, Egidia Bruno, Vincenzo Castellano, Paolo Sinisgalli. Servizio Tgr Basilicata, 9 agosto 2013 Mario Lamboglia intervista Marco Pannella, 8 agosto Servizio Eco di Basilicata, 10 agosto La Siritide, 10 agosto
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Referendum Radicali: Tutto quello che devi sapere per dare una mano
TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE PER DARE UNA MANO A RACCOGLIERE LE FIRME DEI 12 REFERENDUM RADICALI
(by Rita Bernardini)
Premessa
Chi raccoglie le firme per il referendum deve essere consapevole che sta esercitando un diritto previsto dall’art. 75 della Costituzione, e che tale diritto non può essere in alcun modo conculcato o limitato da chicchessia, tanto meno dalle istituzioni locali o nazionali che, invece, devono agevolare al massimo l’esercizio del diritto costituzionale. La legge che riguarda il referendum è la n.352 del 25 maggio 1970 e successive modificazioni.
§1 – due fascicoli per 12 referendum
La raccolta si effettua su 2 fascicoli contenenti ciascuno 6 fogli per 6 referendum; ogni fascicolo consente di raccogliere i DATI del firmatario una sola volta perché, essendo il modulo trattato con carta carbone, i dati stessi sono automaticamente riprodotti nei 5 moduli successivi (usare penne a sfera blu o nere e calcare forte). Le firme, invece, devono essere tutte autografe. Chi intende firmare tutti e 12 i referendum, deve apporre 12 firme.
Il fascicolo GIUSTIZIA contiene questi 6 referendum: 1) Responsabilità civile dei magistrati 2) Responsabilità civile dei magistrati 3) Magistrati fuori ruolo 4) Custodia cautelare 5) Ergastolo 6) Separazione della carriere dei magistrati
Il fascicolo CAMBIAMO NOI contiene questi 6 referendum: 1) Divorzio breve 2) Immigrazione 3) Immigrazione 4) Droghe: niente carcere per fatti di lieve entità 5) Otto per mille 6) Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti
§2 - vidimazione dei moduli(ATTENZIONE! non si possono raccogliere le firme se prima non si vidimano i moduli!)
I moduli per la raccolta delle firme sul referendum devono essere preventivamente vidimati dai seguenti soggetti che, per legge (352/70), devono eseguirla entro 48 ore:
· il Segretario Comunale Capo, o un impiegato comunale da lui delegato
· il Cancelliere Capo di Tribunale o funzionario delegato
La “vidimazione” consiste nell’apporre il luogo, la data, la firma di uno dei soggetti di cui sopra, il timbro personale con la qualifica, il timbro tondo dell’ufficio.
La vidimazione deve essere fatta su tutti e 6 i moduli di ciascun fascicolo nell’apposito spazio della facciata 1 di ciascun modulo. L’operazione dovrà essere pertanto ripetuta 12 volte.
La data di vidimazione non può essere antecedente al 20 giugno 2013.
§3 - autentica e autenticatori(ATTENZIONE! non si possono raccogliere le firme se non alla presenza di un autenticatore!)
Le firme dei referendum, possono essere raccolte solo in presenza di un autenticatore che dovrà autenticare le firme dei sottoscrittori. Gli autenticatori abilitati, in base alla legge 28 aprile 1998, n. 130 e all’art. 4 della legge 30 aprile 1999, n. 120 sono:
1. Notai
2. Giudici di pace
3. Segretari delle Procure della Repubblica
3. Cancellieri e collaboratori delle cancellerie dei Tribunali
4. Presidenti delle Provincie
5. Sindaci
6. Assessori comunali e provinciali
7. Presidenti di Consigli Comunali e Provinciali
8. Presidenti e Vice Presidenti dei Consigli Circoscrizionali
9. Segretari comunali e provinciali
10. Funzionari incaricati dal Sindaco e dal Presidente della Provincia
11. Consiglieri Comunali e Provinciali che comunichino la propria disponibilità rispettivamente al Sindaco o al Presidente della Provincia.
Ricordarsi che gli Autenticatori hanno una limitata competenza territoriale, tranne i notai che sono abilitati per tutto il territorio nazionale. Esempio: il sindaco o un consigliere comunale di Milano può autenticare nel territorio del comune le firme di tutti gli elettori italiani, ma non può andare ad autenticare in un altro comune. Lo stesso vale per i consiglieri provinciali che nel territorio della loro provincia possono autenticare le firme di tutti. Tutti gli autenticatori che dipendono dal Ministero della Giustizia (cancellieri, giudici di pace, ecc.), invece, possono autenticare solo le firme dei residenti nel loro territorio di competenza (è possibile chiedere agli Uffici – tribunale, ecc – l’elenco dei comuni che ricadono sotto la loro giurisdizione). Ricordare che questi autenticatori, qualora intendano raccogliere le firme all’esterno dei loro uffici, per esempio ai tavoli, devono chiedere l’autorizzazione al Presidente della Corte d’Appello o del Tribunale.
§5 - raccolta delle firmePer ogni cittadino maggiorenne che intenda firmare:
· chiedere innanzi tutto dove è residente: conviene, infatti, raccogliere le firme dei residenti nel comune perché sarà poi più facile certificarle: infatti, richiedere per ogni sottoscrittore il certificato elettorale al suo comune di appartenenza comporta un lavoro ulteriore lungo e complesso. In ogni caso, per facilitare le operazioni di certificazione, è bene separare su altri moduli le sottoscrizioni dei residenti in altri comuni.
· Dietro presentazione di un documento di identità, scrivere a STAMPATELLO sulle rispettive colonne e righe: nome e cognome, luogo e data di nascita, comune di residenza, tipo ed estremi del documento di identificazione. L’elettore che intenda firmare tutti i referendum deve apporre 12 firme (la firma deve essere autografa!)..
§6 - autenticazione delle firmeL’autenticatore (cancelliere, delegato del Sindaco, consigliere comunale, ecc. vedi § 3) deve autenticare le firme contenute in ciascun modulo. L’autenticazione consiste nell’apporre il nome, il cognome e la qualifica dell’autenticatore (specificare se funzionario incaricato), il numero delle firme (in cifra e lettere) contenute nel modulo, il luogo, la data, la firma leggibile dell’autenticatore, il timbro personale con la qualifica (specificare se funzionario incaricato) e il timbro tondo dell’ufficio. Attenzione! Tutte queste operazioni devono essere ripetute per 12 volte, tante quanti sono i referendum. La data dell’autentica non può essere antecedente a quella di vidimazione né successiva a quella della certificazione elettorale.
§7 - certificazione elettoraleI moduli contenenti le firme autenticate devono essere portati al Sindaco (o ai funzionari appositamente delegati dell’ufficio elettorale) per il rilascio dei certificati di iscrizione nelle liste elettorali. La certificazione può essere fatta in due modi: singola o collettiva. La “singola” consiste nell’allegare i singoli certificati elettorali dei firmatari: se 14 elettori hanno firmato tutti e 12 i quesiti occorrono 14 certificati elettorali per ciascun quesito (in totale 168!). La certificazione “collettiva”, molto più semplice e “ragionevole”, si fa apponendo il numero di iscrizione nelle liste elettorali nell’apposito spazio a fianco di ciascuna firma. L’operazione di certificazione collettiva, deve essere ripetuta su ciascuno dei 12 moduli referendari. Nell’apposito spazio per la certificazione collettiva deve esserci: la firma del Sindaco (se firma un delegato, deve essere specificato nome, cognome, qualifica), la data, il bollo tondo dell’Ufficio. Attenzione! La data della certificazione elettorale deve essere successiva a quella della vidimazione del modulo e dell’autenticazione delle firme.
§8 - erroriPuò capitare (e capita…) che i soggetti abilitati alla vidimazione, all’autenticazione e alla certificazione elettorale (vedi paragrafi precedenti) commettano degli errori. Niente paura! Se ci si accorge di un errore, questo può essere corretto, secondo le semplicissime modalità che più avanti illustriamo. Il problema serio è quando l’errore “sfugge” e nessuno se ne accorge: le firme raccolte in quel modulo corrono il fondato rischio di essere tutte annullate!
Correzione degli errori: qualsiasi errore può essere sanato apponendo a fianco della correzione il timbro tondo dell’Ufficio e la firma del funzionario.
§9 - consegna dei moduli al comitato promotoreI moduli contenenti le firme autenticate e certificate vanno recapitati a mano a mano al Comitato Promotore del Referendum Giustizia: Via di Torre Argentina 76 - 00186 ROMA. Poiché la legge non concede più di tre mesi consecutivi per la raccolta e la consegna in Corte di Cassazione delle 500.000 firme, è fondamentale che i moduli con le firme autenticate e certificate arrivino presto per il controllo in modo da avere il tempo sufficiente per sanare eventuali errori. Per qualsiasi dubbio o incertezza, mettiti in contatto con il Comitato Promotore. Ogni volta che effettui una raccolta, informa il Comitato Promotore affinché sia possibile aggiornare il totale delle firme raccolte.
§10 - sono un cittadino : cosa posso fare?· andare a firmare presso la segreteria del tuo comune. Lì è possibile controllare che sia tutto a posto per consentire a tutti gli elettori di esercitare il loro diritto costituzionale di sottoscrivere il referendum. Tieni presente che abbiamo spedito i moduli in tutti gli oltre 8.100 comuni italiani, dal più grande al più piccolo. Se incontri difficoltà o, peggio, ti rendi conto che è in corso un vero e proprio ostruzionismo, ti preghiamo di telefonare tempestivamente al Comitato Promotore. Il Comune deve indicare, con appositi cartelli, la stanza dove si firma e gli orari precisi di ogni giorno lavorativo;
· portare o mandare altre persone a firmare in Comune;
· fare un volantinaggio davanti al Comune invitando i cittadini ad andare a firmare, magari accompagnandoli fino alla stanza appositamente adibita dalla segreteria comunale;
· chiamare il Comitato Promotore per sapere con chi metterti in contatto per partecipare ad un tavolo di raccolta firme;
· contattare il Sindaco o i consiglieri comunali (meglio se ne conosci direttamente qualcuno) per invitarli a raccogliere le firme: loro possono fare direttamente la raccolta perché sono abilitati dalla legge ad autenticare le firme degli elettori. Se trovi consiglieri disponibili, telefona subito al Comitato Promotore che provvederà alla spedizione dei moduli all’indirizzo del consigliere. Se non sono disponibili alla raccolta diretta, prova a chiedere loro di accompagnarti per un giro fra i tuoi amici e familiari che sono disposti a firmare;
· organizzare un tavolo di raccolta delle sottoscrizioni (vedi apposite istruzioni).
§11 - sono un consigliere comunale o provinciale, cosa posso fare?Tu puoi fare moltissimo : di più, puoi essere la figura chiave per la riuscita di questa campagna referendaria. Perché? Perché le leggi ti affidano in potere-dovere di autenticare le firme perciò – a differenza degli altri cittadini - puoi raccogliere direttamente le firme. Basta che tu comunichi per iscritto la tua disponibilità al Sindaco (se sei consigliere comunale) o al Presidente della Provincia (se sei consigliere provinciale).
Le sottoscrizioni potrai raccoglierle portando con te i moduli, oppure assicurando la tua presenza ai tavoli o ad altre manifestazioni appositamente organizzate (anche da te!). Leggi attentamente le istruzioni e mettiti in contatto con il Comitato Promotore, che provvederà immediatamente a spedirti i moduli.
Anche i Sindaci, gli Assessori comunali e provinciali, i Presidenti di Consigli Comunali e Provinciali, i Presidenti e Vice Presidenti dei Consigli Circoscrizionali, i Segretari comunali e provinciali e i dipendenti Funzionari incaricati dal Sindaco e dal Presidente della Provincia (in questo caso, occorre presentare domanda per richiedere l’incarico), possono raccogliere direttamente le sottoscrizioni o rendersi disponibili ad essere presenti ai tavoli durante la raccolta.
§12 - voglio organizzare un tavolo, cosa devo fare?
Per installare un tavolo in una Piazza o in una strada, occorre chiedere al Comune l’Autorizzazione per l’Occupazione di Suolo Pubblico indicando nella richiesta il giorno (o il periodo dal ... al....), l’orario e la superficie di suolo occupata con il tavolo, tenendo presente che, in base alla legge N. 549 del 28-12-95, se lo spazio occupato è inferiore ai 10 metri quadrati, non si paga la relativa tassa (LEGGE N. 549 del 28-12-95 - art. 3 comma 67: "Sono esonerati dall'obbligo al pagamento della tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche coloro i quali promuovono manifestazioni od iniziative a carattere politico, purché l'area occupata non ecceda i 10 metri quadrati."). Alcuni Comuni fanno pagare le marche da bollo. L’autorizzazione deve essere portata al tavolo perché può essere chiesta dai Vigili Urbani.
b - vidimazione dei moduliVedi istruzioni precedenti
c - autenticatoriQuando si fa un tavolo per raccogliere le firme sui referendum, occorre la presenza di un autenticatore che, al termine della tenuta del tavolo, dovrà autenticare le firme dei sottoscrittori.
Vedi istruzioni precedenti
d - materiale per fare un tavolo…¨ Il tavolo!
¨ I moduli vidimati
¨ Le penne
¨ Il permesso per l’occupazione del suolo pubblico
¨ I volantini che spieghino i referendum
¨ I manifesti per “addobbare” il tavolo
¨ 2 pannelli verticali con l’elenco dei referendum
¨ Le scatole per la raccolta dei contributi
¨ Pubblicazioni, giornali, spillette, ecc. da vendere
¨ Megafono (ove non esistano particolari divieti)
e - raccolta delle firmeVedi istruzioni precedenti
f - contributiE’ importante chiedere ad ogni cittadino un contributo per la campagna referendaria. Vinti i primi timori, vi accorgerete che i cittadini apprezzano questo modo di fare e che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono contenti di sostenere anche economicamente le iniziative che condividono. Per contributi superiori ai 25 euro, sarebbe bene rilasciare una ricevuta.
g - autenticazione delle firmeVedi istruzioni precedenti
h - certificazione elettoraleVedi istruzioni precedenti
i - erroriVedi istruzioni precedenti
l - comunicazione delle firme raccolte e invio dei moduli al comitato promotoreUna volta terminato un tavolo, è importantissimo comunicare al Comitato Promotore (che tiene il conteggio generale) il numero delle firme raccolte. Così come è fondamentale recapitare al Comitato Promotore il più presto possibile i moduli contenenti le firme autenticate e certificate. Solo in caso di gravi difficoltà a reperire i certificati di iscrizione nelle liste elettorali dei residenti in altri comuni, dovete inviare subito al Comitato Promotore i moduli con le firme autenticate affinché possa provvedere ad una certificazione centralizzata.
REFERENDUM: INFORMAZIONI ESSENZIALI
PER LA RACCOLTA DELLE FIRME
1) I FASCICOLI contenenti i MODULI dei 12 referendum devono essere richiesti al Comitato Promotore.
2) Prima di raccogliere le firme, occorre VIDIMARE tutti i moduli di ciascuno dei 2 fascicoli: puoi farlo o in Comune dal Segretario Generale (o un suo delegato), o in Tribunale dal Cancelliere Capo (o un suo funzionario delegato), o in Pretura dal Cancelliere Capo (o un suo funzionario delegato); se i moduli non sono vidimati, tutte le firme raccolte saranno annullate, invalidate!
3) Le firme possono essere raccolte solo in presenza di un AUTENTICATORE (cancelliere di Tribunale, consigliere comunale o provinciale, funzionario incaricato dal Sindaco o dal Presidente della Provincia, ecc … vedi istruzioni dettagliate); se le firme sono raccolte senza autenticatore, saranno tutte nulle!
4) I moduli con le firme raccolte devono essere portati in Comune per il rilascio dei certificati di iscrizione nelle liste elettorali: il Sindaco, o un suo delegato, dovrà allegare ai moduli i singoli certificati elettorali corrispondenti ad ogni firmatario e per ogni referendum sottoscritto, oppure fare su ciascun modulo referendario la certificazione collettiva. Le firme senza la certificazione elettorale saranno tutte annullate!
5) I moduli con le firme autenticate e certificate devono essere spediti subito al Comitato Promotore.
6) Per qualsiasi DUBBIO, incertezza, informazione
COMITATO PROMOTORE - via di Torre Argentina 76
00186 ROMA;
Tel: 06 68979211
Email: info@referendumgiustiziagiusta.it
Le due circolari del Ministero dell’Interno sulla raccolta delle firme per i 12 referendum radicali
1) I COMUNI GARANTISCANO IL SERVIZIO DI AUTENTICAZIONE DELLE FIRME
2) CONSIGLIERI COMUNALI E PROVINCIALI, NELL’AMBITO DEL PROPRIO TERRITORIO, POSSONO AUTENTICARE LA FIRMA QUALSIVOGLIA ELETTORE ITALIANO
by Rita Bernardini: bernardini.rita@gmail.com
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Aborto/Papa Francesco, Viale: Significativo l'appello del Papa contro l'aborto laddove l'aborto è illegale come in Brasile
"Nulla contro la difesa della della vita da parte dei cattolici se l'aborto è legale, ma è significativo che Papa Francesco debba invitare a difendere la vita proprio laddove l'aborto è illegale come in Brasile."
Questo il commento di Silvio Viale, il ginecologo radicale il cui nome è legato all'introduzione della RU486 in Italia, all'appello di Papa Francesco in occasione della Settimana Nazioanle della Famiglia in Brasile, che fa notare come, anche da un punto di vista cattolico, la difesa della vita sia molto più efficace laddove l'aborto è legale e non vietato e clandestino come in Brasile.
Silvio Viale, che è presidente di Radicali Italiani e fa parte della Direzione Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, ha così proseguito:
"La battaglia per legalizzare l'aborto, che sta finalmente contagiando l'America Latina con quarant'anni di ritardo, significa prima di tutto rispettare la donna, ma comporta anche una maggiore consapevolezza sull’aborto, sulla contraccezione, sulla famiglia e sulla libertà delle scelte personali. Ritenere che la donna non possa fare altro che subire le conseguenze dell'atto sessuale è la base della sua dipendenza come conseguenza della schiavitù riproduttiva. Capisco che Papa Francesco sia contro l’aborto e che inviti i cattolici a non abortire, o fare in modo di evitarlo, ma dovrebbe ammettere che anche la sua azione dissuasiva è più forte, più vera e più meritevole laddove l’aborto è legale, mentre è inesorabilmente sconfitta laddove l’aborto è clandestino. I movimenti per la vita non hanno ancora superato il peccato originale di essere nati contro la legalizzazione dell’aborto, perchè non esistevano quando l’aborto era clandestino e assassino. Sarà un gran giorno quello in cui un Papa, non rinunciando affatto alle proprie convinzioni di fede, accettasse di condurre la propria battaglia in un contesto di legalità e non sulla richiesta di illegalità. Chissà se Papa Francesco saprà stupirci. Nel frattempo non posso che dire che le donne brasiliane starebbero molto meglio, rischiando meno la propria vita, se l’aborto in Brasile fosse legale.”
Torino, 12 agosto 2013
(Silvio Viale 339.3257406)
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