Politica

Cannabis terapeutica - Bernardini sulla sua disobbedienza civile: tutte le “prove” al convegno di domani a Foggia

Radicali Italiani - Mar, 01/28/2014 - 15:08
28/01/14

 

  Si parlerà della cannabis terapeutica nell' incontro  che si svolgerà Mercoledì 29 gennaio 2014, a Foggia, nella Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte.   Al Convegno, dal titolo “Cannabis terapeutica: dalla cura proibita…alla cura possibile”, parteciperà la Segretaria Nazionale di Radicali Italiani Rita Bernardini, anche nella sua veste di Presidente ad honorem di LapianTiamo, il primo Cannabis Social Club italiano, che è nato proprio un anno fa, a Racale (in provincia di Lecce), grazie all'intuizione e al coraggio di Andrea Trisciuoglio e Lucia Spiri, rispettivamente Segretario e Presidente del LapianTiamo, e al lavoro di tante altre persone, soprattutto malati, che si curano con la cannabis.   Così, in occasione del primo compleanno de LapianTiamo, con il patrocinio del Comune di Foggia e la presenza del Sindaco della città, Gianni Mongelli, la partecipazione del Sindaco di Racale, Donato Metallo e di Norberto Guerriero Segretario dell’associazione radicale di Foggia Mariateresa di lascia, il Social Cannabis Club incontrerà l’Assessore regionale alla Sanità, Elena Gentile per fare il punto della situazione rispetto agli impegni che il governo regionale ha assunto, nei mesi passati, con i malati, durante i numerosi incontri, anche pubblici, che ci sono stati.   Modererà l’incontro il giornalista Micki de Finis.   “Per quel che mi riguarda – ha dichiarato Rita Bernardini sulla due giorni foggiana che la porterà a visitare con i radicali del posto anche il carcere di Lucera – si concluderà la seconda fase della disobbedienza civile iniziata nel 2012 a favore della lotta dei soci dell’Associazione LapiantiAMO e di tutti quei malati che non riescono ad avere accesso ai farmaci cannabinoidi. Come per Marco Pannella nel 75 quandò fumando uno spinello in pubblico fece cambiare la legge e uscire dal carcere centinaia di giovani incolpevoli, per me il quadro è chiaro - ha aggiunto Bernardini - e vedo queste tre possibilità: o mi arrestano come è previsto dalla legge per la coltivazione della pianta proibita; o cambiano le leggi e i regolamenti che impediscono ai malati di avere accesso alle cure; oppure, se nessuno interviene come ragionevolezza e legge vorrebbero, mi riterrò autorizzata ad intraprendere la terza coltivazione destinata ai malati del Social Cannabis Club di Racale. E questa volta, le piante non saranno 18, ma 36. Tutti i particolari li esporrò, documentandoli, nel corso dell’importante convegno foggiano”.  

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VACCINATI A MORTE

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Intervista a Santa Passaniti sulla sentenza di condanna del Ministero della Salute a cura di Luca Marco Comellini
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Focus sulla Siria: "La crisi e i media del dittatore"

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Nell'ambito della conferenza sarà presentata la monografia "La fiction siriana. Mercato e politica della televisione nell'era degli Assad", di Donatella Della Ratta Le monografie di Arab Media Report sono un progetto di Reset-Dialogues on Civilizations in collaborazione con la Cattedra di Lingua e Cultura Araba della LUISS nell'ambito di T.A.B.LE.S. Traditions and Boundaries Lectures Series, LUISS Saluti introduttivi: Sergio Fabbrini | Direttore della LUISS School of Government Presiede: Francesca Corrao | Direttore del Master MISLAM, LUISS Presenta il progetto Arab Media Report: Azzurra Meringolo | Coordinatrice scientifica Arab Media Report Interviene: Donatella Della Ratta | Post Doctoral Fellow University of Pennsylvania, autrice della monografia Ne discutono: Michele Sorice | Direttore del Centre for Media and Communication Studies “Massimo Baldini”, LUISS Massimo Carnelos | Consigliere unità di Analisi Programmazione e Documentazione, Ministero degli Esteri Francesca Caferri | La Repubblica
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Processo Bolognetti: Bernardini a Maurizio Bolognetti, “Il potere ha i suoi senatori a vita…”

Radicali Italiani - Mar, 01/28/2014 - 13:45
28/01/14

Da segretaria nazionale di Radicali italiani e membro del Senato del Partito Radicale, ringrazio Maurizio Bolognetti che affronta domani l’ennesima udienza di un processo kafkiano, come egli stesso lo definisce.

  Bolognetti è sotto accusa per aver tentato di contrastare quella “ragion di Stato” – in questo caso,  “ragion di Regione” – in nome della quale si compiono le peggiori nefandezze a danno dei popoli ai quali viene negato il diritto alla conoscenza. Proprio su questo il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito ha convocato – con rilevanti e prestigiose presenze politiche e civili europee – un convegno a Bruxelles il 18 Febbraio.   E’ nel DNA radicale, che grazie anche a Maurizio Bolognetti si tramanda fecondamente, essere sottoposti a processo per la costante opera di verità portata alla luce a dispetto di un “regime” che per i suoi loschi affari di potere e di denaro non si fa scrupolo di avvelenare i pozzi ai quali si alimentano cittadini ignari, volutamente tenuti all’oscuro di traffici indicibili sulla salute e la vita stessa delle persone. E quando parlo di “regime” non penso solo al mondo della politica e ai suoi “nominati” nell’amministrazione pubblica. Mi riferisco anche a quei magistrati – spesso in palese conflitto di interesse che, nonostante l’obbligatorietà dell’azione penale che tanto orgogliosamente difendono, per anni fanno finta di non vedere (facendoli dilagare) i reati gravissimi che si compiono sotto i loro stessi occhi.   Domani, 29 gennaio 2014, è una giornata importante per i radicali. Personalmente farò di tutto per farmi arrestare allo stesso modo di tanti cittadini incolpevoli che finiscono in galera o sotto processo per consumo, coltivazione e possesso di marijuana. Sempre domani, la Camera dei deputati discute (dopo tre mesi e mezzo!) il messaggio al Parlamento del Presidente della Repubblica su carceri e giustizia illegali.   “Il potere ha i suoi senatori a vita – disse Marco Pannella nel corso della disobbedienza civile sulla marijuana il 27 agosto 1995 - noi abbiamo i nostri giovani condannati a morte, e con essi il diritto, la ragionevolezza, il paese. Noi siamo pronti ad andare in galera, ad essere condannati dal potere e dalla stessa gente ingannata; oggi o domani. Ma chi sia colpevole, se noi o loro, la loro stessa coscienza lo sa bene. E, per questo, non possono che essere ladri di verità, e antidemocratici feroci.”      

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La legge 40 sulla procreazione assistita, i suoi divieti, la campagna referendaria del 2005, la Chiesa, l'astensionismo, i radicali

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Pannella 4 giu 2005 Coscioni, Bonino... 25 gen 2006 F.Gallo, Rodotà, Bonino, Cappato... 12 mag 2009
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Conferenza stampa dal titolo “Idee per lo sviluppo sostenibile”

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per promuovere l’elaborazione di proposte atte a favorire lo sviluppo sostenibile in Italia del Gruppo di esperti istituito per la valutazione delle proposte, presieduto da Alessandro ORTIS Intervengono: Giovanni Lelli, Alessandro Ortis È prevista la partecipazione del Gruppo di esperti: Marcello Clarich, Luigi De Paoli, Tullio Fanelli, Vincenzo Ferrara, Giulio Napolitano, Stefano Saglia, Gianni Silvestrini, Federico Testa
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Incontro del coordinamento dei "Forconi"

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“Creare un argine al tentativo di tenere in ginocchio il Paese”. Con questo slogan Mariano Ferro convoca il coordinamento dei Movimenti che ha dato inizio alle manifestazioni del 9 dicembre scorso.
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Notiziario del mattino

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Sintesi interviste di Giovanna Reanda a Walter Verini su carceri, ad Emanuele Fiano su riforma elettorale e ad Andrea Mazziotti sulle proposte di Scelta civica; collegamento in diretta con Filomena Gallo per parlare della leggittimità costituzionale della legge 40; sulla protesta degli ospiti del CIE di Ponte Galeria sintesi dell'intervista a Vincenzo Lutrelli al microfono di Andrea Billau
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Domani udienza del processo sulla vicenda Pertusillo. Bolognetti: Ho applicato, credo alla lettera, onorandola, la Convenzione di Aarhus e lo stesso codice dell’ambiente. Colpevole di aver voluto essere cittadino e non suddito.

Radicali Italiani - Mar, 01/28/2014 - 07:35
28/01/14

 

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Consigliere Associazione Coscioni   Quattro anni fa, armato di senso civico, ritenni opportuno, oserei dire doveroso, diffondere analisi Arpab sugli invasi lucani, che mai fino a quel momento l’Agenzia aveva fatto conoscere ai cittadini. Nel diffonderle ebbi a sollevare dubbi e a porre domande sulla qualità delle acque invasate nelle dighe della Camastra, di Montecotugno e in particolare del Pertusillo. La risposta delle istituzioni, ad iniziare da quella dell’allora assessore regionale all’ambiente Vincenzo Santochirico, fu - volendo usare un eufemismo - alquanto scomposta e condita da accuse di procurato allarme. Non da meno i contenuti di un editoriale scritto da un umile cronista, che di lì a pochi mesi ebbe ad assurgere al ruolo di portavoce del Presidente della Giunta regionale. Allora come oggi parlai di prefiche prezzolate e di una sorta di linciaggio con accuse infami e fantasiose. Fatto sta che per difendermi, pochi giorni dopo – il 21 gennaio 2010 – ebbi a commissionare analisi sulle acque delle sopra citate dighe alla Biosan di Vasto. I risultati che mi vennero consegnati attestavano una contaminazione di origine chimica e di origine biologica. Tradotto, i certificati della Biosan documentavano la presenza di Bario, agente chimico presente tra l’altro nei fanghi di trivellazione utilizzati dalle compagnie petrolifere, e batteri coliformi ed enterococchi intestinali, che stavano a testimoniare il disastro della rete di depurazione. Lo spettro di analisi richieste alla Biosan, per ragioni di budget, fu piuttosto limitato. Dopo pochi mesi e dopo una conferenza stampa tenuta ad inizio febbraio, alla quale invitai Procura, forze dell’ordine  e tutti coloro che potevano avere un qualche interesse ad acquisire i dati e ad ascoltare le mie considerazioni, fui sottoposto ad un fermo di oltre 4 ore presso la Stazione Carabinieri di Latronico, e quella stessa Procura destinataria di mie numerose denunce su questioni ambientali ebbe a disporre la perquisizione della mia abitazione alla ricerca della fonte che ad inizio gennaio 2010 mi aveva girato le analisi Arpab. Poche settimane dopo, e con mia sorpresa, appresi del rinvio a giudizio, non certo per un procurato allarme che non c’era, ma per rivelazione del segreto d’ufficio. Quale sia il segreto rivelato confesso che ancora oggi faccio fatica a capirlo, di certo, però, da 4 anni avverto la sgradevole sensazione di essere precipitato in un romanzo di Kafka. Potrei aggiungere che il magistrato che ebbe a disporre la perquisizione, il dottor Salvatore Colella,  si trova in una situazione di patente incompatibilità ambientale e che a partire dal maggio del 2010, oltre a registrare ripetute morie dei pesci all’interno dell’invaso del Pertusillo, si è palesato il pessimo funzionamento della rete di depurazione. Potrei dire che, dopo gli atteggiamenti negazionisti e tuttappostisti, perfino l’Arpab in data 16 settembre 2013 ha dichiarato che “il Pertusillo è inquinato”. Di cose da dire ne avrei tante e tante ne ho raccontate su questa surreale vicenda e in generale sui veleni industriali e politici della Lucania fenix e sugli effetti collaterali delle attività estrattive che hanno eletto la terra in cui vivo a serbatoio petrolifero. Resta il fatto che a 4 anni di distanza dalle denunce sul decadimento della qualità delle acque degli inquinatori non c’è traccia e gli unici a finire sotto processo sono stati coloro che hanno denunciato. Allora come oggi posso solo ripetere che ho onorato il diritto alla conoscenza e ho inteso difendere ambiente e salute. Ho applicato, credo alla lettera, onorandola, la Convenzione di Aarhus e lo stesso codice dell’ambiente. L’ho fatto nella consapevolezza, che mi è stata trasmessa da quello che ritengo essere il mio mentore, che “la strage di legalità si fa strage di popoli”. Domani, ci sarà un’udienza, l’ennesima di un processo che va avanti da troppo tempo. Mi auguro che ci sia un giudice a Berlino. Se sono colpevole, la mia colpa è stata quella di voler scoperchiare cose che altri avrebbero voluto tenere nascoste. Colpevole di aver voluto essere cittadino e non suddito.

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Derrick

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Chi inquina paga?
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Notiziario dalla guerra alla droga

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Negoziazioni tra agenti DEA e narcotrafficanti; la pena di morte per narcotraffico in Iran; l'uso di droghe fra i soldati.
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