Politica
Rifiuti. Iervolino: L’Ama chiarisca sull’interdittiva agli impianti di Cerroni
Dichiarazione di Massimiliano Iervolino membro della Direzione Nazionale di Radicali Italiani:
Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro - durante la presentazione del progetto denominato “comuni resilienti”, tenutasi questa mattina presso la Provincia di Roma- ha dichiarato che i due impianti di trattamento meccanico biologico (denominati Malagrotta 1 e Malagrotta 2) non possono lavorare perché esiste un’interdittiva pendente sul Colari, un divieto scaturito dall’indagine della Procura che ha portato agli arresti di Cerroni ed altri.
Pecoraro inoltre, ha reso noto di aver informato l’Ama a proposito di tale provvedimento. A questo punto è necessario conoscere se l’azienda continui ad usare gli impianti ubicati nella Valle Galeria ed in caso di risposta negativa in quale modo intenda sopperire a tale mancanza onde evitare un’emergenza rifiuti nella Capitale.
© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Partecipate, Marco Cappato: da Pisapia strategia di conservazione statalista
Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente del Gruppo Radicale-federalista europeo Nella sua relazione al Consiglio comunale sulle società partecipate del Comune, il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia ha confermato gli attuali assetti, chiudendo la porta al maggior coinvolgimento di privati nelle principali partecipate: A2A, SEA, ATM, Metropolitana Milanese, Milanoristorazione e Milanosport. Per altre società -Sogemi, Serravalle, Famacie- il Sindaco ha rinviato ogni decisione alla soluzione di vari tipi di controversie che non dipendono dal Comune. La valutazione del Sindaco è arrivata in assenza di una vera e propria analisi di cosa sia e cosa non sia da considerarsi come servizio pubblico, e di quale sia la modalità più efficiente per fornire tale servizio. Si tratta quindi di una valutazione di stampo fondamentalmente conservatore, pregiudizialmente favorevole all'impostazione statalista in base alla quale deve essere mantenuta "a prescidendere" la proprietà pubblica delle aziende. Come Gruppo Radicale-federalista europeo continueremo a portare avanti una proposta altermativa, basata sull'impostazione liberale che distingue tra servizio pubblico e proprietà statale, e che prevede che il servizio pubblico sia garantito attraverso regole e risorse adeguate, lasciando poi al mercato e alla concorrenza la gestione del servizio stesso. Verificheremo ogni ipotesi di iniziativa popolare per coinvoglere la cittadinanza su queste scelte, e continuiamo a batterci per la pubblicità sul sito del Comune di ogni informazione rilevante sulle partecipate.
© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
"L'infanzia rubata. La tragedia dei bambini siriani"
Riunione della Conferenza Stato Regioni
La Corte dei Conti e la legge di stabilità - Conferenza stampa di Laura Castelli
"Le assemblee legislative nella crisi: la sfida del cambiamento"
Intervista a Maria Antonietta Coscioni, Presidente onorario dell'associazione Luca Coscioni
L'amministrazione della giustizia, lo Stato di diritto, la magistratura, la responsabilità civile, l'azione penale, la situazione carceraria, i radicali
Governo/Giustizia: altro che sentenza Torreggiani! I tempi sono già scaduti da anni, ma Matteo Renzi sembra voler rappresentare sempre più quell’Italia che storicamente presceglie valori e metodi da regimi anti-democratici
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria Nazionale di Radicali Italiani E’ semplicemente inaccettabile – e perciò non lo accetteremo – che le questioni poste dal Presidente della Repubblica con il suo messaggio alle camere dell’8 ottobre scorso siano state date finora come “non ricevute” e di fatto inascoltate, se la risposta del Parlamento si limita, come è accaduto, a qualche “salva carcere” il cui esito sarà quello di qualche migliaio di detenuti in meno. A 97 giorni dalla scadenza della sentenza Torreggiani con la quale la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha intimato all’Italia -con un verdetto “pilota”- di rimuovere le cause strutturali dei trattamenti inumani e degradanti (Tortura) praticati nei confronti dei detenuti ristretti nelle nostre carceri, il solenne Messaggio del Presidente della Repubblica non solo non è stato discusso, ma lo si è di fatto sbeffeggiato con l’approvazione di provvedimenti che nulla hanno a che vedere con l’obbligo di uscire immediatamente dalla flagranza criminale in cui si trova il nostro Stato. Sia chiaro, i termini, gli ultimatum sono già scaduti da anni: il 28 maggio 2014 costituisce un limite temporale che, per le reiterate condanne non adempiute da parte del nostro Paese, implicherebbe logicamente, necessariamente, il ricorso alle estreme possibilità e capacità di autodifesa della Unione Europea quali la sospensione o addirittura l’espulsione dall’Unione stessa. Per non parlare dell’altro e forse più grave “delitto” praticato dalle nostre istituzioni – anch’esso evidenziato nel messaggio presidenziale – che ci vede condannati “da” e “per” decenni per “l’irragionevole durata dei processi” penali e civili. Dall’incaricato a formare il nuovo governo, la parola “giustizia” non esiste nei programmi, come se le riforme di cui parla possano camminare su un’infrastruttura totalmente inagibile, rovinosa e rovinata come quella della “giustizia” italiana. Matteo Renzi sembra voler rappresentare sempre più quell’Italia che storicamente presceglie valori e metodi da regimi anti-democratici.
© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati