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Egitto: presidenziali, prolungato voto a domani - Corriere Adriatico

Google: notizie dall'Italia - Mar, 05/27/2014 - 18:28

Egitto: presidenziali, prolungato voto a domani
Corriere Adriatico
(ANSA) - IL CAIRO, 27 MAG – La Commissione elettorale ha deciso di prolungare fino a domani sera il voto per le elezioni presidenziali egiziane, che si doveva chiudere questa sera. Lo ha annunciato la tv di Stato. Anche l'agenzia di stampa Mena ha ...

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Cinema: Cruise, in estate giro Mission Impossibile 5 - Il Messaggero

Google: notizie dall'Italia - Mar, 05/27/2014 - 18:10

Cinema: Cruise, in estate giro Mission Impossibile 5
Il Messaggero
(ANSA) - ROMA, 27 MAG - Mission Impossibile 5 di Christopher McQuarrie, sarà il prossimo film di Tom Cruise. ''Inizieremo le riprese quest'estate, ci lavoriamo da più di anno'' ha spiegato l'attore a Roma per presentare Edge of Tomorrow - Senza domani di ...

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Giro d'Italia, Quintana vince - Corriere della Sera

Google: notizie dall'Italia - Mar, 05/27/2014 - 17:59

Corriere della Sera

Giro d'Italia, Quintana vince
Corriere della Sera
Stacca in salita Hesjedal, taglia per primo il traguardo in quota di Valmartello, e approfitta delle difficoltà di Uran. Cataldo re dello Stelvio. di Redazione Online. di. MI INTERESSA. gli argomenti. MI INTERESSA. A-A+. Il montiano: tengo 2500 euro, il resto ai ...
Giro, Quintana trionfa in montagna e diventa la nuova maglia rosaIl Sole 24 Ore
Giro d'Italia, Quintana vola nel freddo e prende la rosa. Crolla Uran ...La Repubblica
Nuova maglia rosa tra le polemiche Giro, Quintana trionfa sullo StelvioTGCOM
AGI - Agenzia Giornalistica Italia -Il Secolo XIX -Quotidiano.net
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#Radicali, le elezioni illegali, l'intelligenza del non mollare e il voto/non-voto contro la partitocrazia

Radicali Italiani - Mar, 05/27/2014 - 17:31
27/05/14

Contributo di Giuseppe Candido -

È da qui che voglio partire con questo mio contributo che avrebbe dovuto essere il mio intervento per l'VIII congresso del Partito Radicale. Quel congresso che non si può tenere, se non nelle catacombe del silenzio di questo Regime in cui, come dice Marco, c'è un solo punto fermo: quello di non farci parlare; di non far parlare - cioè - quelle ragioni Radicali che, oggi, sono le stesse ragioni che hanno spinto il Presidente delle Repubblica a scrivere quel messaggio alle Camere.

Mancano poco più di due giorni al fatidico 28 maggio, io continuo col Satyagraha e col venerdì di digiuno e, mentre il Paese va a votare per queste elezioni che nulla hanno di legale e di democratico, noi Radicali avremmo dovuto – ce ne fossero state le condizioni – riunirci a congresso.

Come militante del Partito Radicale e iscritto a tutti i soggetti della galassia, sia come "segretario" di un'associazione di volontariato culturale che porta il nome Non Mollare, non posso fare a meno di iniziare da qui il mio ragionamento: da ciò che Marco ha definito “follia ragionevole del non mollare”.

Cosa voglio dire? Il Non Mollare, ricordiamolo, fu giornale clandestino fondato nel '25 da quella che venne poi definita una "pattuglia di rivoltosi" e tra cui spiccavano i nomi di Gaetano Salvemini, i fratelli Carlo e Nello Rosselli, Ernesto Rossi, Luigi Emeri, ma anche quelli di Tommaso Romarino e Nello Traquandi che, facendo quest'ultimo il ferroviere, si occupava perlopiù di farlo circolare tra le stazioni dell'Italia fascista.

Era un foglio di informazione alla cui testata si aggiungeva la dicitura: "Chi riceve il presente bollettino è impegnato moralmente a farlo circolare".
Un foglio clandestino di battaglia, e a reperire le notizie che, anche allora, erano vietate agli italiani, provvedeva Ernesto Rossi.

Badate: gli scopi del Non Mollare non erano certo quelli di costituire un quotidiano d'informazione, ma soprattutto quelli di “disobbedire alle prescrizioni impartite dal governo fascista, esercitando il diritto di promuovere il libero pensiero”.
L'acqua distillata – allora – era il laicismo, il credo socialista liberale. Nel 1925 - il motto era: NON C'È CONCESSA LIBERTÀ DISTAMPA? … CE LA PRENDIAMO.

Nel gennaio del 2007 registrammo al tribunale di Catanzaro la testata Abolire la miseria della Calabria, mensile laico, liberale, socialista, radicale prima, divenuto poi “periodico nonviolento di Storia, Arte, Cultura e Politica laica e liberale”; registrammo quel giornale nonviolento perché, durante la vicenda sollevata da Piergiorgio Welby, proprio la miseria dell'informazione calabrese, ancor più di quella nazionale, aveva mostrato la sua stringente morsa costringendoci a stampare un “foglio clandestino” per far circolare le nostre idee: Non ci è concessala libertà di stampa? Ce la prendiamo, era il senso.

Avevamo, cioè, già da allora, identificato come problema primario, per il nostro Paese e per noi Radicali come forza Politica, quello dell'informazione e della negata presenza sui media dei temi che portavamo all'attenzione del Paese.

Problema che, oggi, emerge drammaticamente e che è scientificamente documentato da Giovanni Betto coi suoi monitoraggi degli ascolti consentiti agli italiani delle diverse forze politiche.

Oggi il problema è che se non vai in televisione, in pratica, politicamente non esisti, ti cancellano elettoralmente. Un genocidio politico e culturale, potremmo dire.
Il nemico di questo regime, come ha più volte sostenuto Marco, “dopo trent'anni che hanno regolato i conti coi fascisti e nazisti esterni … oggi c'è, semplicemente, un punto di riferimento nel quale ci è vietato parlare”.

Lo sappiamo, quindi: ai Radicali è vietato parlare. E certo questo non avviene – come qualcuno pure tra noi continua a sostenere –perché saremmo “mono tematici”. Perché abbiamo solo l'amnistia. Noi - i Radicali - parliamo di assenza di Stato di diritto e di democrazia.

Marco ci continua a ripetere che “lo stiamo documentando”. Stiamo documentando che, “al popolo italiano non è dato di sentirci! Nemmeno per scorci, e tutto questo sta lì, nelle nostre ricerche che continuano a pubblicarle”. Scientificamente!

La situazione è chiara, – dice Marco– ... In questo momento è in causa, come nel ’44, ’45, ’46, quindi, l’alternativa dello Stato di diritto dei diritti umani, del diritto vigente, contro quello del persistere delle realtà statuali opposte a tutti questi principi. Quelli che noi evochiamo con le “ragion di Stato nazionali”.

Il nuovo cantiere?

Anche oggi, quindi, per “esistere e resistere”, nel solco della continuità dei Padri con i figli può e deve essere quella, pure evocata da Marco, dell'intelligenza del “Non Mollare”. Oppure, l'alternativa, è quella di chiudere baracca.

Oggi, Noi Radicali, non ci siamo sulla scheda elettorale a queste elezioni europee e ancora non so che fare: Voto?

Oppure, non voto, facendo verbalizzare il non ritiro della scheda alle europee? Oppure, ancora, voto dando semplicemente un “calcio” alla partitocrazia con la speranza che qualche cittadino in più nel Parlamento a Bruxelles e qualche partitocrate in meno non possa che far bene anche alla democrazia "reale"?

La nostra decisione – ci ha più volte ricordato Marco – è quella di riuscire a dimostrare alle varie giurisdizioni internazionali o nazionali, che i connotati della legalità delle elezioni italiane, in termini di individuazione –per esempio – da parte della CEDU e da parte dell'Europa, dei connotati necessari perché delle elezioni possano considerarsi tali e non una truffa, e non altro.
In pratica, non diciamo che non partecipiamo alle elezioni per non prestarci “a partecipare al gioco dei bari”, ma diciamo che facciamo altro, che ci rivolgiamo alle sedi di giustizia internazionale per dimostrare l'illegalità di tali elezioni che, tra l'altro, presentano quello sbarramento al 4% la cui illegittimità costituzionale è apparsa rilevante - lo scorso 9 maggio - anche per il Tribunale civile e penale di Venezia.

Senza contare che, il non voto, quando è, deve essere "non voto organizzato", conosciuto e riconosciuto, altrimenti è un voto perso, un voto sprecato, è non partecipazione. Intanto, però, i temi e le battaglie che abbiamo in corso sono molte. E non possiamo certo mollarle!
Quando Marco Pannella ci dice che “senza democrazia, senza legalità sono i popoli che soffrono e muoiono”, e che adesso “abbiamo una battaglia incorso alla CEDU; quella – cioè – di prendere far prendere in considerazione, come CEDU, le tesi scientifiche che ritengono irresponsabile il comportamento dello Stato italiano dinnanzi al fatto che - da quarant'anni - la scienza ribadisce che il Vesuvio non è spento ed è certo che avremo nuove eruzioni di carattere “pliniano”; e – aggiunge Marco – “su questo abbiamo da allargare la questione” ai Campi Flegrei, ai rifiuti e al dissesto idrogeologico figlio del disastro partitocratico e ideologico.
Ma, per fare tutte queste battaglie, credo sia necessario che “salti” un po', o quantomeno si allenti, la morsa partitocratica e antidemocratica di questo Regime “RaiSet”, neo autoritario e che – di fatto –impedisce agli italiani di conoscere la proposta e le ragioni Radicali.

Ragioni che incontrano –come detto – la condivisione delle massime autorità magistrali, ma che non riusciamo a far conoscere agli italiani, per colpa di un'informazione radiotelevisiva di regime lottizzata dalla partitocrazia e che ha, ormai per riflesso, la costanza di nascondere tutto ciò che è la proposta politica dei Radicali, anche quando questa proposta incrocia in modo cogente l'attualità dei temi e della cronaca politica.
Niente. Neanche il Papa è riuscito a smuovere più di tanto la cortina di silenzio che ci avvolge.
Poi viene fuori che ci sono “le terre dei fuochi”, che ci sono gli oncologi che spiegano che lì i bambini nascono già con i tumori, più che altrove.

La peste italiana che analizzavamo nel 2009 in quel documento frutto di un Satyagraha, è ormai divenuta putrefazione dello Stato di diritto; si è putrefatto nelle carceri e si è putrefatto per la giustizia; la peste si è estesa a vera peste ecologica, peste nei e dei territori, causata dal mal governo del territorio da parte del regime partitocratico.

Una peste ecologica di cui quello calabrese rappresenta solo un caso – certo eclatante - ma "caso" di in un intero panorama nazionale e internazionale di politiche ambientali scellerate e di difesa del suolo, dell'aria e delle acque desolanti.

“Come erano irresponsabili quelli dell'Olocausto, quelli degli anni '30”, oggi, dice ancora Marco, “sono irresponsabili questi; e il rischio che ci si abitui a prospettive tremende, tragiche”.
Pure Papa Francesco, quel Papa da cui tanto ci aspettiamo più che dal Cesare sovversivo, un paio di volte, ha proprio detto che “non bisogna restare indifferenti o assuefarsi a quello che sappiamo non vada. Perché è un pericolo”.

E noi che facciamo? Chiudiamo la baracca o, non molliamo e rilanciamo il Partito Radicale?
Oggi, l'acqua distillata del “Non Mollare” potrebbe essere la religiosità dei credenti nel diritto ai diritti o, se vogliamo, l'opposizione culturale ferrea a tutte le ragion di Stato che negano il diritto vigente.
È necessario, stante e forse proprio con la forza della “singolarità radicale”, essere – come dice Marco riprendendo Paolo di Tarso, Speranza contro la perdita di ogni speranza o contro le tante speranze; Spes contra speme, appunto.

Occorre essere, Noi, resistenza nonviolenta al trionfo partitocratico, altrimenti in corso, dellaRagion di Stato contro lo Stato di diritto e contro i diritti umani.
Oggi Piero Sansonetti dice: Grazie ai Radicali. Io invece lo ringrazio, perché ha il coraggio di dirlo: Grazie ai Radicali, grazie a Emma Bonino e grazie a Marco Pannella che con le loro lotte nonviolente hanno cambiato in meglio questo paese.

È paradossale. Ha ragione Fausto Bertinotti quando dice che è paradossale che Marco Pannella e i Radicali incontrino sulla loro strada le maggiori autorità del mondo laico istituzionale e religiose del Paese (le autorità di Cesare e di Pietro) che, chiaramente, manifestano interesse e condivisione rispetto ai temi che vengono avanzati, sino al punto di vedere quel Messaggio di Napolitano che Marco continua a definire un piccolo saggio di legalità, e questi qua niente!
Neanche si preoccupano della scadenza dell'ultimatum dato dalla CEDU al nostro Paese per le carceri.
Fossimo in un Paese "normale" ci si aspetterebbe che questa battaglia per la giustizia e il diritto, in qualche modo, possa andare a un qualche compimento, che arrivi a un risultato. Invece no! NADA!

In questo Paese, nella putrefazione dello Stato di diritto, quel Parlamento che dovrebbe varare un'amnistia risulta non impermeabile a Noi radicali o a Pannella, ma impermeabile persino al Presidente della Repubblica e alla chiara espressione di vicinanza a questa battaglia manifestata da Papa Francesco.

Come nota Fausto Bertinotti "La politica non è scomparsa per niente, anzi più forte e strafottente che mai. Soltanto che, invece di servire la costruzione della democrazia, serve la costruzione di un regime neo autoritario".
Non ci sono – quindi – elezioni legali, democratiche e Noi, come Radicali, non siamo presenti alle elezioni, ma non siamo assenti.

Siamo presenti col Satyagraha di Rita Bernardini e Marco Pannella e di tanti altri compagni radicali (tra cui anche chi scrive) che, con varie forme, hanno creduto di dover dar corpo all'iniziativa di scandire i giorni - dopo aver scandito gli anni - che restavano per la scadenza del 28 maggio.

Oggi, 25 maggio, alcuni di noi non andranno nemmeno a votare oppure, più saccentemente, andranno a far registrare la loro volontà di non esprimere il proprio consenso a queste che non consideriamo elezioni legali e democratiche.

Addirittura, Maurizio Bolognetti, membro della direzione di RI e segretario di Radicali Lucani, seguirà la sua coscienza e ha deciso di far allegare alla sua dichiarazione di non voto una copia del manifesto di Ventotene.

Ma, come può accadere nella famiglia Radicale, altri compagni non solo a votare ci andranno, ma alcuni di loro sono persino candidati nelle liste del PD nelle comunali di Torino.
Personalmente non sapevo che fare. Esprimo la difficoltà di quei tanti che hanno votato sempre, o almeno una volta, i Radicali e non troveranno sulla scheda il loro simbolo.
Se l'VIII congresso del Partito Radicale si fosse tenuto come da “pre-convocazione” sarei andato a Roma e neanche mi sarei posto il problema se votare o meno.

Anch'io, però, ho sempre seguito la mia coscienza. E la mia coscienza, in questo momento, mi dice che, per meglio provocare la disfatta di questo regime partitocratico, l'unica possibilità – anche per queste elezioni farsa, ennesima farsa dopo le politiche del 2013 – è quella di dare una calcio –metaforico, nonviolento ma ben assestato – alla partitocrazia con un voto dato loro in meno ed un voto dato in più al movimento dei cittadini a 5 Stelle, non perché mi fidi di Grillo, Casaleggio e delle loro trovate talvolta surreali, ma perché mi fido, invece, dei cittadini e delle cittadine a 5 stelle che han restituito – a differenza di tutti gli altri – i rimborsi elettorali come fecero coi soldi del finanziamento pubblico i Radicali; provo cioè ad aver speranza nei cittadini che chiedono e vogliono, come noi Radicali, più trasparenza nelle istituzioni e che, rinunciando in parte alle loro indennità, hanno costituito un fondo per le piccole e medie imprese. Non essendo riusciti a presentare la lista al Senato, per le stesse ragioni già nel 2013, da candidato alla Camera per la lista Amnistia Giustizia Libertà, votai il M5S in Calabria. Oggi voterò la cittadina Laura Ferrara candidata nelle liste del M5S alle europee (le altre due preferenze le troverò eventualmente scorrendo la lista al seggio).

So bene che i grillini (e le grilline) a volte ne dicono di tutti i colori, non solo sui loro blog e che – comunque – non sono la soluzione, non sono la panacea risolutiva per questo regime; e so bene che non hanno neanche quella storia e quella continuità di Padri in figli che, invece, ci caratterizza e può esserci attribuita come Partito Radicale, ma mi convinco che l'unica possibilità, oggi, di limitare questo regime sfascista partitocratico ch'è causa della sistematica negazione dello Stato di diritto, sia ancora una volta quella di andare a votare e scegliere cittadini in movimento contro la partitocrazia.

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Seminario sul tema "Modelli di Partito e idee per il futuro"

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Droga: in Europa consumo cannabis stabile, eroina in calo
Adnkronos/IGN
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Rai News

Ucraina, Osce: perso contatto con 4 osservatori nella regione di ...
Rai News
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Ucraina: Osce, da ieri persi contatti con 4 osservatori in missione a ...Adnkronos/IGN
Osce, persi i contatti con quattro osservatori a DonetskInternazionale
Ucraina: Osce, persi contatti con team ossevatori a DonetskAGI - Agenzia Giornalistica Italia
Giornale del Popolo
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Intervista al Prof. Alfonso Celotto autore de "Il Dott. Ciro Amendola, Direttore della Gazzetta Ufficiale" (Edizioni Mondadori)

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Prof. Alfonso Celotto , Docente di Diritto costituzionale e Diritto pubblico e capo dell'Ufficio legislativo del ministero dello Sviluppo economico
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