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Manchester Utd, 941 milioni dall'Adidas. L'Italia è lontana anche ... - Rai News
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Manchester Utd, 941 milioni dall'Adidas. L'Italia è lontana anche ...
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Accordo decennale con la casa di abbigliamento. I Red Devils incasseranno più del doppio delle altre big europee e molto più delle italiane: la Juve guadagna 30 milioni l'anno, Milan e Inter dieci in meno. Una sciarpa del Manchester United (Lapresse) ...
Sponsor da record: 941 milioni di euro per i Red DavilsSky.it
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Manchester United, titolo in rialzo dopo contratto record con AdidasBorsaInside
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Raid a Gaza: in 7 giorni 172 morti e 1.200 feriti. Sirene d'allarme a ... - Il Sole 24 Ore
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Raid a Gaza: in 7 giorni 172 morti e 1.200 feriti. Sirene d'allarme a ...
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Al settimo giorno di raid israeliani su Gaza che hanno l'obiettivo di colpire Hamas, il gruppocfondamentalista islamista che controlla la Striscia dal 2007, oggi pomeriggio risuonano le sirene d'allarme a Tel Aviv e si sono udite tre esplosioni. Al settimo giorno ...
Mo:ministro Yaalon,Israele continuera' a colpire HamasANSA.it
Gaza: 172 morti e 1000 feriti L'Onu dice basta Migliaia in fugaTGCOM
Gaza, Netanyahu: “Andremo avanti”. L'esercito: “Tutte le forze di ...Il Fatto Quotidiano
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Eutanasia. Veronesi, Feltri e Cappato: legge fondamentale al di là degli schieramenti politici
Veronesi: non discutere di fine vita significa essere deboli. Si discuta presto in Parlamento Feltri: affrontare l’eutanasia in maniera razionale e politicamente trasversale Cappato: non chiediamo che l'eutanasia entri nel programma di Governo, ma che il Parlamento dibatta
Comunicato stampa dell’Associazione Luca Coscioni, soggetto costituente il Partito radicale Si è conclusa la conferenza stampa organizzata dall’Associazione Luca Coscioni presso la Sala delle Commissioni Consiliari di Palazzo Marino (Piazza della Scala) a Milano, sul tema: EUTANASIA: IL PARLAMENTO SI FACCIA VIVO [RIASCOLTABILE A QUESTO LINK]. Sono intervenuti: Umberto VERONESI, direttore dell'Istituto europeo di oncologia Umberto Veronesi, il giornalista Vittorio FELTRI, Marco CAPPATO, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e promotore della campagna Eutanasia Legale. Vi riproponiamo gli estratti delle loro dichiarazioni: Ha dichiarato Marco Cappato: il 13 settembre dell’anno scorso abbiamo consegnato alla Camera dei Deputati oltre 70000 firme sottoscritte e certificate di cittadini italiani che vogliono che si parli di fine-vita in Parlamento. Da allora nessuna calendarizzazione, né audizione, né un serio dibattito televisivo. Sono passati quasi quattro mesi dal giorno in cui il Presidente inviò al dirigente dell’Associazione Luca Coscioni Carlo Troilo una lettera in cui sollecitava il Parlamento ad un “sereno e approfondito confronto” sui drammatici problemi del fine vita, ribadendo la posizione che aveva già reso pubblica nel dicembre del 2006 rispondendo a una lettera di Piergiorgio Welby. E pochi giorni fa, incontrando rappresentanti del Comitato Nazionale di Bioetica, sempre Napolitano “ha sottolineato che il silenzio osservato negli ultimi tempi dal Parlamento su queste materie non può costituire un atteggiamento soddisfacente rispetto a problemi la cui complessità e acutezza continua a essere largamente avvertita”. Sono 17 i parlamentari che hanno sottoscritto la nostra proposta di legge di tutti gli schieramenti. Nessuno di noi pretende che il Governo Renzi e la maggioranza di cui è costituito facciano proprio questo obiettivo e lo portino avanti. Non c’è la pretesa che nel programma di Governo ci sia l’eutanasia ma che ci sia il dibattito e il confronto parlamentare. Si lasci il parlamento libero di discutere di affrontare questi temi davanti all’opinione pubblica, attraverso il cosiddetto servizio pubblico dell’informazione radio televisiva. Se ci sarà dibattito, vedrete che quello che oggi sembra impossibile potrà diventare una possibilità concreta perché è difficile per qualsiasi soggetto politico andare contro delle maggioranze sociali consapevoli e di informate. Ha proseguito Umberto Veronesi: il mio è il parere di una persona che per tutta la vita ha vissuto accanto a persone sofferenti, vicine alla morte. Sono molto sensibile a questo tema perché l’ho vissuto e lo vivo da vicino. Davanti ad una sofferenza e ad un dolore incontrollabile è necessario che ognuno possa decidere, soprattutto davanti ad una vita ormai abbreviata dalla malattia, in serenità e consapevolezza come chiudere la propria vicenda umana. La morte è inevitabile per tutti. Davanti alla sofferenza, le terapie palliative sono sicuramente un forte sollievo, un forte antidoto, ma non sempre sono sufficienti a togliere di mezzo questo dolore. Il dolore di una persona che ha un tumore in stato avanzato non è solo fisico: c’è la sofferenza che viene dal senso di abbandono, di solitudine, di emarginazione. E’ quello che spinge a chiedere una abbreviazione da parte di una persona di questo continuo dolore e quindi di chiudere la propria esistenza. E’ una condizione umana certamente eccezionale, ma molto frequente. I momenti prima della morte sono davvero terribili. La medicina di oggi fa molto: ho parlato delle cure palliative, ma poi c’è la medicina che si preoccupa di allungare la vita. Abbiamo macchine, strumenti, medici che sono in grado di tenere in vita le persone per tanto tempo in una vita artificiale, come nel caso Welby. Sono d’accordo con Marco Cappato: non si può evitare la discussione. Non vogliamo imporre niente, vogliamo solo che si dibatta del tema. Le famiglie hanno potuto discutere di testamento biologico, ma invece l’eutanasia rimane sotto la cenere, perché l’eutanasia è un termine abbastanza ambiguo. Fu inventato da Francis Bacon nel 1605 per indicare ai medici di allora di occuparsi con umanità della persona nella fase terminale della vita e di concederle la possibilità di andarsene con serenità. Dunque concedere una "buona morte". Ma poi questo termine si è oscurato quando nel secolo scorso il nazismo lo utilizzò per liberarsi di tutte quelle persone considerate indegne di vivere, oppure politicamente contrarie al nazismo. Vennero eliminate con una piccola iniezione contro la loro volontà – ed è qui l’equivoco – chiamandola eutanasia. Oggi qualcuno pensa ancora che praticare l’eutanasia significa far morire qualcuno contro la propria volontà, invece è esattamente l’opposto della nostra legge. Negli Stati Uniti, la condanna a morte è ancora frequente ma si è passati dalla fucilazione, dalla sedia elettrica, dall’impiccagione all’iniezione letale, creduta eutanasia. Il punto invece è che noi siamo a favore della libertà di scelta. Il tema fondamentale è l’autodeterminazione. Ci sono tre modi di avvicinare una persona alla morte: il primo è quello di lasciarlo morire, cioè l’abbandono terapeutico; il secondo di aiutare la persona a morire: metodo abbastanza diffuso tra i medici e che consiste nell’aumentare la dose di oppiacei e di morfina di giorno in giorno, fin quando questa dose così elevata porta a morte la persona. Poi c’è un terzo modo, il far morire: fare una iniezione che ad una persona prima sedata blocca le funzionali essenziali dell’organismo. Questo è il tema di oggi. Il fatto di aver già avuto una anticipazione nel testamento biologico ci ha avvicinato, come pure il fatto che la legge di oggi contempla il rifiuto delle terapie. Nel rispetto del diritto di una persona che può scegliere ‘come’ porre fine alla propria vita, quello dell’eutanasia è un segno di profonda civiltà. L'eutanasia che intendiamo noi non è solo una iniezione senza dolore, ma è una scelta, è una libera scelta, è la capacità di poter programmare con consapevolezza, senza essere influenzati. Questo è il nostro pensiero, questo è il fondamento della nostra legge. Credo che non abbiamo scelta nel futuro: parlo alle persone che hanno come principio la responsabilità della vita. Questo è il punto delicato perché esiste un mondo religioso che invece parla di sacralità della vita, per cui solo Dio ti da’ e ti toglie la vita. Nessuno di noi vuole convincere una persona religiosa a non seguire le proprie idee. Noi vogliamo che questa legge divina valga per i fedeli, ma non per chi non crede. L’Italia è piena di non credenti o credenti di altre religioni, di miscredenti o di persone che credono solo in parte ai vangeli. E' arrivato il momento di discutere di questo. Noi vogliamo che si dibatta di eutanasia in Parlamento e tra la popolazione. Che diventi un argomento chiave, perché è un argomento chiave quello di come concludere la vita. Se non affrontiamo il fine vita significa che siamo deboli e incapaci di affrontare i grandi temi della vita. Per questo ritengo che sia indispensabile arrivare in Parlamento perché un dibattito in Parlamento aprirà un dibattito in tutta la società. Ha concluso Vittorio Feltri: Umberto Veronesi è una autorità scientifica e morale. Marco Cappato è un condottiero, uno che dà battaglia per finalità che personalmente condivido. Nel futuro di tutti c’è una tomba. Mi secca finire in una tomba, ma quello che mi secca di più è doverci finire anche facendo fatica, soffrendo. Naturalmente c’è chi desidera offrire le sofferenze e i patimenti al Padreterno – sperando che ci sia – ed è giusto che lo faccia, né io mai vorrei che gli fosse impedito. Ma mi domando perché, invece, a me o anche ad altri che non abbiam voglia di subire delle torture inutili, sapendo che ormai è finita, si voglia negare il diritto di decidere. Ma perché? Perché l’ha detto il parroco? Questo non mi piace. Il parroco io lo rispetto, vorrei che il parroco rispettasse la mia volontà. I motivi per cui ciò è necessario, li ha spiegati Veronesi. Aggiungerei che gli argomenti che mi hanno convinto ad aderire a queste battaglie non sono quelli a favore dell’eutanasia, ma quelli contro l’eutanasia, che sono talmente deboli, talmente stupidi che anziché convincerti ti convincono del contrario; per cui quando parla uno contrario all’eutanasia si rafforza in me la convinzione che l’eutanasia sia necessaria. Ovviamente disciplinandola, perché in molta gente è maturata una idea strana e cioè che se cominciamo ad aprire una breccia su questo fronte quando vedranno poi uno che comincia a zoppicare lo stendono, lo stecchiscono con una iniezione. Questa è l’idea sciocca che molti hanno. Allora qui bisogna convincerli che si tratta di una facoltà e non di obbligo. E' in base a questo principio che bisogna concedere diritti quando sono necessari ed è anche necessario che nessuno ci impedisca di esercitarli in nome di argomenti anche astratti, di dogmi che non condividiamo. La discussione va fatta su un piano razionale e credo che, così come è stata preparata questa disciplina, non dovrebbero sorgere problemi in persone dotate di un minimo indispensabile di intelligenza necessario, per esempio per prendere la patente. Succede che i giornali sono pieni di ciellini e questi fanno una attività molto intensa contro i diritti civili, tra cui quello all’eutanasia. I giornali, le televisioni, l’informazione non appoggiano, non aiutano molto volentieri la comprensione di quello che si vuol fare. Anzi si attribuiscono delle idee e delle aspirazioni che noi non abbiamo mai avuto: noi vorremmo semplicemente che ciascuno decidesse in proprio della propria vita. La politica non deve entrare in queste questioni: non significa niente essere di destra, di sinistra o di centro, star sopra o sotto. Qui si tratta di fare un ragionamento elementare prescindendo da qualsiasi schieramento. C’ è poi un’altra questione: è vero che molti medici cominciano a convincersi a sospendere il cosiddetto accanimento terapeutico. Ma i medici hanno bisogno che tutto questo venga regolamentato altrimenti rischiano in proprio, rischiano denunce, processi e anche condanne. E anche coloro, magari parenti, che spingono per questa soluzione possono essere perseguiti penalmente. Questo è sbagliato. L’eutanasia deve intraprendere un percorso rigoroso e questo della proposta di legge lo è. Mi auguro che si riesca a convincere i partiti a smuoversi, partiti che si smuovono solo quando suppongono di poter trarre un po’ di consenso in più per durare più a lungo sulla poltroncina.
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Scrittori: morta Nadine Gordimer - ANSA.it
ANSA.it
Scrittori: morta Nadine Gordimer
ANSA.it
(ANSA) - ROMA, 14 LUG - E' morta Nadine Gordimer, scrittrice sudafricana e premio Nobel. Fu una delle più importanti voci contro l'apartheid. Si è spenta all'età di 90 anni, lo conferma la Feltrinelli. Pochi mesi fa, lo scorso marzo, Nadine Gordimer aveva ...
Addio a Nadine Gordimer, il premio Nobel che lottò contro l'apartheidAdnkronos
Addio a Nadine Gordimer, scrittrice da Nobel contro l'apartheidLa Repubblica
Cultura, morta Nadine GordimerTGCOM
il Giornale -Corriere della Sera -Internazionale
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Piemonte, spese «pazze» dei consiglieri regionali: 4 condanne e 24 ... - Il Sole 24 Ore
La Provincia di Lecco
Piemonte, spese «pazze» dei consiglieri regionali: 4 condanne e 24 ...
Il Sole 24 Ore
Quattro condanne, 24 rinvii a giudizio e 14 patteggiamenti: si è chiusa così oggi l'udienza preliminare dell'indagine sulle 'spese pazzè dei consiglieri regionali del Piemonte. La pena più alta, tre anni, è stata inflitta a un ex consigliere comunale di Torino ...
Fondi Piemonte, prime condanne a TorinoQuotidiano.net
Prime condanne per Rimborsopoli alla Regione PiemonteItalia Oggi
Piemonte, prime condanne per scandalo rimborsiBlog di Attualità
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Un patto per la scuola
Gaza, nuovi raid israeliani sulla Striscia - Il Secolo XIX
AGI - Agenzia Giornalistica Italia
Gaza, nuovi raid israeliani sulla Striscia
Il Secolo XIX
Gaza - «Israele continuerà a colpire Hamas e le sue strutture. Il danno alla fazione islamica e alle altre organizzazioni del terrore a Gaza è severo». Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Moshè Yaalon. Le conclusioni del Gabinetto di sicurezza finito ...
Israele abbatte un drone di Hamas Ancora raid su Gaza: oltre 17o ...La Stampa
Mo: ministro Yaalon, Israele continuera' a colpire HamasANSA.it
Gaza, tra missili e bombardamenti i numeri dell'attacco israelianoL'Espresso
TGCOM -Corriere della Sera -Reuters Italia
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La tentazione della Merkel: dimettersi da cancelliera senza sconfitte ... - il Giornale
il Giornale
La tentazione della Merkel: dimettersi da cancelliera senza sconfitte ...
il Giornale
Secondo Der Spiegel, lascerà poco prima della fine del mandato. Sono due donne le possibili eredi. Sergio Rame - Lun, 14/07/2014 - 09:03. Un passo indietro prima che siano i tedeschi a dire basta. Un passo indietro prima che sia troppo tardi. Angela ...
Spiegel: "Angela Merkel decisa a dimettersi prima della fine del ...Quotidiano.net
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Expo 2015: Maroni indagato a Busto Arsizio - Agenzia di Stampa Asca
Il Cittadino di Monza e Brianza
Expo 2015: Maroni indagato a Busto Arsizio
Agenzia di Stampa Asca
(ASCA) - Milano, 14 lug 2014 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, risulta indagato dalla Procura di Busto Arsizio per presunte irregolarita' su due contratti Expo. L'avviso di garanzia e' stato notificato questa mattina dai Carabinieri del ...
Maroni indagato per contratti con ExpoLa Stampa
Contratti Expo, indagato Roberto MaroniRai News
Expo, avviso di garanzia al presidente Maroni: "Presunte irregolarità ...La Repubblica
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Tragedia ad Alcamo, morto bimbo di 5 anni: avrebbe ingerito ... - Adnkronos
Il Messaggero
Tragedia ad Alcamo, morto bimbo di 5 anni: avrebbe ingerito ...
Adnkronos
Fatti . Cronaca . Tragedia ad Alcamo, morto bimbo di 5 anni: avrebbe ingerito farmaci che erano in casa. CRONACA. :) 0 :| 0 :( 0. Grazie! Hai espresso la tua preferenza. Per esprimere la tua preferenza è necessario effettuare il login. User. Password. Login.
Ingerisce farmaci della madre, muore bimbo di cinque anniLa Repubblica
Trapani: prende le medicine della mamma, muore bimbo di cinque ...Rai News
Ingerisce gli psicofarmaci della madre, bimbo di 5 anni muore ...Il Messaggero
AGI - Agenzia Giornalistica Italia -L'Unione Sarda -Ultime Notizie Flash
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Partito Radicale/Russia: Esce “Operazione Idigov, come il Partito Radicale ha sconfitto la Russia di Putin alle Nazioni unite” il primo libro dell'ex Senatore Radicale Marco Perduca con l'introduzione di Emma Bonino
Esce lunedì 14 luglio, in tutte le librerie online Operazione Idigov, come il Partito Radicale ha sconfitto la Russia di Putin alle Nazioni Unite, il primo libro dell'ex Senatore Radicale Marco Perduca con un'introduzione di Emma Bonino pubblicato da Reality Book.
Operazione Idigov racconta come, nella primavera del 2000, la Federazione russa di Vladimir Putin chiese l'espulsione del Pr dalle Nazioni unite per aver fatto parlare davanti alla Commissione diritti umani di Ginevra il parlamentare ceceno Akhyad Idigov.
Attraverso la pubblicazione di documenti ufficiali del governo Russo e delle Nazioni unite, memorandum interni del Partito e ricordi personali di Perduca, all'epoca rappresentante radicale all'Onu, Operazione Idigov ripercorre le iniziative istituzionali, politiche e parlamentari messe in atto tra Roma, Bruxelles e New York perché l'Onu rigettasse la richiesta russa.
Pur non volendo essere un manuale di lobby, questo libro rappresenta un documento singolare nel suo genere poiché racconta come l'unico Partito politico che è riconosciuto all'Onu come organizzazione non-governativa sia riuscito a suscitare il sostegno di decine di paesi non solo per se stesso ma anche per quello che negli anni esso ha rappresentato all'Onu: un partito al servizio dei silenziati e degli oppressi di mezzo mondo.
Il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito è affiliato al Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite dal 1995. Negli anni i Radicali sono riusciti a mobilitare con successo l'opinione pubblica e i governi di mezzo mondo nel perseguimento di obiettivi di rilevanza globale come la creazione dei tribunali ad hoc per la ex Yugoslavia e il Ruanda, l'istituzione della Corte penale internazionale, la proclamazione di una Moratoria Universale della pena di morte e la messa al bando delle mutilazioni genitali femminili.
Nella postfazine di Operazione Idigov, Marco Perduca solleva l'interrogativo di cosa succederebbe oggi se un altro Stato membro delle Nazioni Unite attivasse nuovamente la procedura di sanzione nei confronti del Partito Radicale.
Nei prossimi giorni si terrà una prima presentazione pubblica del libro presso la sede del Partito Radicale a Roma.
Sull'autore:
Marco Perduca (Firenze 1967) è stato Senatore Radicale dal 2008 al 2013 in Commissione esteri e giustizia e segretario della Commissione speciale per la tutela dei dritti umani del Senato della Repubblica. Prima di una breve parentesi come consulente alla Farnesina dal 2006 al 2008, Perduca ha rappresentato il Partito Radicale alle Nazioni Unite tra New York, Ginevra e Vienna – responsabilità che ha ripreso dall'inizio del 2014. Per due anni è stato il coordinatore del gruppo italiano della Ong Parliamentarians for Global Action ed è membro dei consigli direttivi di Nessuno Tocchi Caino e Non c'è Pace senza Giustizia. Ha un blog su HuffingtonPost.it e su twitter è @perdukistan.
In allegato la copertina del libro di Aurelio Candido.
© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
AttachmentSize Copertina Idigov - completa2.07 MB Copertina Idigov - fronte874.54 KBNotiziario Antiproibizionista
Ucraina, morti 30 miliziani a Lugansk - Rai News
Il Messaggero
Ucraina, morti 30 miliziani a Lugansk
Rai News
14 luglio 2014 12.50 Le forze filorusse hanno perso 30 miliziani in seguito a un attacco di artiglieria dell'esercito ucraino, ieri pomeriggio nel villaggio di Aleksandrovka, nella regione di Lugansk, non lontano dal confine con la Russia. I combattimenti sono ...
Ucraina, filorussi: morti 30 miliziani a LuganskLettera43
Ucraina,uccisi 30 soldati filorussiTGCOM
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Comitato Nazionale di Radicali Italiani 11-13 luglio 2014. La Mozione Generale
Comitato Nazionale di Radicali Italiani 11-13 luglio 2014
Mozione generaleIl movimento radicale nella sua storia sessantennale ha più volte dovuto attraversare lunghi periodi di resistenza che hanno poi consentito all’Italia di realizzare grandi conquiste nel campo dei diritti umani, sociali e civili o perlomeno di rallentare il processo di desertificazione della democrazia perseguito via via con sempre maggiore violenza dal regime partitocratico nelle sue diverse manifestazioni. Oggi questo processo ha prodotto un deserto che è soprattutto di idee e si manifesta ormai nella forma della supremazia della ragion di Stato sullo Stato di diritto democratico e federalista.
Il diritto alla conoscenza è ormai negato al popolo italiano fino ad un punto di non ritorno. Il Centro d’Ascolto dei programmi radiotelevisivi ha dimostrato la precisa corrispondenza tra la percentuale di ascolti consentita ai leader e alle forze politiche in occasione della recente consultazione europea e il risultato conseguito dalle varie liste. Clamoroso il caso del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del PD: 41,1% di ascolti consentiti, 40,8% il risultato elettorale conseguito. Quanto al movimento radicale, altrettanto eloquente è il dato che vede Marco Pannella al 349° posto ed Emma Bonino addirittura espulsa dalla classifica dei 512 esponenti politici monitorati in merito alle trasmissioni della Rai-TV.
Sulla totale illegalità del “sistema giustizia” italiano e delle carceri, ambedue pluricondannati in sede europea - il primo per l’irragionevole durata dei processi e il secondo per i trattamenti inumani e degradanti - paradigmatico è il caso del ponderoso dossier inviato il 22 maggio da Radicali italiani al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa chiamato, il 5 giugno scorso, ad esprimersi sul rispetto da parte del nostro paese della Sentenza di condanna “Torreggiani”: la burocrazia europea ha illegalmente omesso di consegnarlo, con meschine azioni di occultamento, ai 47 delegati degli Stati favorendo così un esito benevolo verso la tesi difesa dal Governo italiano, che ha ammesso la forzatura, dichiarando “sulle carceri, per ora, ci abbiamo messo una pezza”.
Persino sulle misure compensative e riparatorie, il Governo italiano non si è fatto scrupolo - con l’ultimo decreto – di gabbare la CEDU: là dove la condanna ordinava all’Italia di prevedere ricorsi interni “effettivi” e “idonei”, il Governo Renzi ha fissato il “prezzo della tortura” in 1 giorno di sconto pena per ogni 10 giorni vissuti in carcere oppure, per chi è uscito dal carcere, in 8 euro per ogni giorno di prigionia inumana e degradante. Accedere a tale “mercimonio” sarà oltretutto impraticabile considerata l’impossibilità per magistrati di sorveglianza e giudici civili di verificare per ciascun soggetto quali siano state materialmente le condizioni di detenzione.
RISORSEIl Comitato Nazionale di Radicali italiani, riunito a Roma l’11-12 e 13 luglio 2014
ribadisce come obbligato un provvedimento di amnistia e di indulto quale unica riforma strutturale in grado di fermare il mancato rispetto della Costituzione italiana e dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali, anche secondo quanto affermato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il suo ostracizzato messaggio alle Camere.
Il Comitato sostiene il Satyagraha in corso di Marco Pannella, Rita Bernardini e di altri 150 cittadini esplicitamente volto, in questa fase, a fermare le morti in carcere e a garantire le cure necessarie ai detenuti malati. Da questo punto di vista è con ogni evidenza emblematico - e perciò richiamato espressamente come obiettivo dello sciopero della fame - il caso dell’ottantunenne boss di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano, tuttora trattenuto in regime di 41-bis benché le Procure della Repubblica di Palermo, Caltanissetta e Firenze si siano pronunciate nei suoi confronti per la cancellazione del “carcere duro” e malgrado non sia più chiamato a intervenire nei processi in cui è ancora coinvolto perché “incapace di intendere e di volere”.
Il Comitato rileva che la inutile crudeltà di questa situazione non fa che qualificare lo Stato italiano ad un livello di criminalità, se possibile, addirittura superiore a quella del condannato.
Nella condizione di antidemocrazia in cui si trova il Paese, il Comitato di Radicali italiani richiama il movimento alla forza e alla conseguente necessità della pratica della nonviolenza e della disobbedienza civile, nel difficile tentativo di ricercare e aprire varchi di agibilità politica nei quali la sovranità del popolo possa finalmente affermarsi.
Il Comitato auspica che il ricorso alle Giurisdizioni nazionali, europee e transnazionali sia sempre più praticato da tutti gli organi di Radicali italiani per affermare, con il ripristino della legalità, i diritti fondamentali dei cittadini. Da questo punto di vista, il Comitato esprime il massimo plauso al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, all’Associazione Luca Coscioni, e al nostro stesso movimento per tutte le iniziative già intraprese con successo, in attesa di pronunciamento o pressoché prossime alla presentazione.
Il Comitato impegna gli organi dirigenti a dare il massimo supporto all’Avv. Deborah Cianfanelli affinché il dossier sulla giustizia, riguardante l’irragionevole durata dei processi civili e penali, sia al più presto aggiornato e depositato presso la Corte EDU. Il Comitato sostiene altresì l’iniziativa volta a presentare un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale causato dallo Stato italiano ai suoi cittadini.
Il Comitato ribadisce che partendo dall’analisi radicale sulla permanenza e vigenza di un sistema economico finanziario fondato su capitalismo inquinato, sottocapitalizzato, bancocentrico e di relazione, le campagne in corso #sbanchiamoli, #menoinquinomenopago e l’insieme di proposte sul capitalismo locale delle società partecipate da Enti locali e Regioni, oggi si confermano più che mai centrali nell’azione utile a rilanciare legalità, concorrenza, merito e innovazione, nonché a contenere il debito pubblico e quello ecologico, la spesa pubblica, la pressione fiscale e l’intermediazione indebita della politica e dei Partiti nell’economia. Il Comitato invita il governo Renzi, oltreché a far sue le misure citate, ad attivare al più presto un piano di riduzione dei trasferimenti anticompetitivi alle imprese nell'ambito del programma di tagli di spesa delineati dal commissario Cottarelli.
Il Comitato rivolge un accorato appello a tutti coloro che siano raggiunti da questa “mozione” e ne condividano premesse e obiettivi, affinché si iscrivano a Radicali italiani, al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito così come a tutte le Associazioni dell’area radicale ricordando che solo il versamento “dell’obolo di uno scellino” da dignità e forza ad una partecipazione responsabile.
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Israele abbatte drone palestinese. - Corriere della Sera
Corriere della Sera
Israele abbatte drone palestinese.
Corriere della Sera
È salito a 172 il numero complessivo dei palestinesi rimasti uccisi a Gaza nel corso dei combattimenti fra Israele e le milizie locali. Al settimo giorno di offensiva contro Hamas il numero dei feriti è di oltre 1200. Lo riferiscono fonti mediche locali, secondo cui ...
Settimo giorno delle operazioni di Israele su Gaza: oltre 170 morti e ...Rai News
Settimo giorno offensiva a Gaza, 172 vittimeANSA.it
MO, settimo giorno dell'offensiva di Israele su Gaza: oltre 170 mortiTGCOM
La Gazzetta dello Sport -Adnkronos -La Repubblica
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Terremerse: pm Bologna chiede 2 anni e 6 mesi per fratello Errani - AGI - Agenzia Giornalistica Italia
Il Fatto Quotidiano
Terremerse: pm Bologna chiede 2 anni e 6 mesi per fratello Errani
AGI - Agenzia Giornalistica Italia
(AGI) - Bologna, 14 lug. - Tre condanne sono state chieste dalla Procura di Bologna nell'ambito del processo sul filone principale del caso "Terremerse". Il pm Antonella Scandellari ha chiesto una pena di due anni e sei mesi per Giovanni Errani (non era ...
Caso Terremerse, la richiesta del pm: «Due anni e 6 mesi per ...Corriere della Sera
Terremerse, il pm chiede 2 anni e 6 mesi per Giovanni ErraniIl Resto del Carlino
Caso Terremerse, il pm chiede due anni e sei mesi per il fratello di ...La Repubblica Bologna.it
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Giorni fuoco per nomine Ue:Ft, Paesi Est per stop Mogherini - ANSA.it
Quotidiano.net
Giorni fuoco per nomine Ue:Ft, Paesi Est per stop Mogherini
ANSA.it
BRUXELLES - Un gruppo di Paesi dell'Est Europa sta facendo un tentativo dell'ultima ora per impedire che la poltrona di Alto rappresentante Ue sia assegnata all'Italia, biasimando Roma per non aver preso una posizione abbastanza dura nei confronti della ...
Un veto da Est contro MogheriniCorriere della Sera
Ue, si apre settimana di nomine. Martedì il voto di fiducia su JunckerLa Repubblica
FT, Paesi est Europa contro MogheriniCorriere dello Sport.it
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Conferenza stampa su: "Eutanasia: il parlamento si faccia vivo"
Farmaci: Aifa, nel 2013 1,7 dosi al giorno per gli italiani - Agenzia di Stampa Asca
Agenzia di Stampa Asca
Farmaci: Aifa, nel 2013 1,7 dosi al giorno per gli italiani
Agenzia di Stampa Asca
(ASCA) - Roma, 14 lug 2014 - Nel 2013 ogni italiano ha consumato in media 1,7 dosi di farmaci al giorno (1.679 dosi ogni 1.000 abitanti). Lo evidenza il Rapporto Osmed dell'Aifa presentato oggi a Roma. Il 70,4% di questi farmaci e' stato erogato a carico del ...
Farmaci: per italiani 1,7 dosi al giornoQuotidiano.net
Farmaci, Aifa, 7,5 mln italiani depressi,34% prende antidepressiviabruzzo24ore.tv
Farmaci: Osmed, nel 2013 più di 1 al giorno per ogni italianoSassariNotizie.com
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