Politica
Faà di Bruno/Viale: No alla censura, la sala rossa non è il Min.Cul.Pop, né il soviet supremo della cultura
Silvio Viale, dopo avere assistito per alcuni giorni alla ridda di dichiarazioni sull'incontro organizzato dalla Faà di Bruno con la Dott.ssa Chiara Atzori, di fronte alla ventilata proposta di un documento di indirizzo della Sala Rossa, rompe il silenzio per ammonire che il Consiglio Comunale non è il MinCulPop, né il Soviet Supremo della Cultura.
In previsione del Consiglio Comunale di lunedì prossimo Silvio Viale ha diffuso la seguente nota:
"Al posto della Faà di Bruno non avrei ceduto è ha ragione l'Arcidiocesi a parlare di censura. Purtroppo viviamo in tempi in cui la libertà di parola e di opinione rischia di essere condizionata da una voglia di persecuzioni penali che sono una vera e propria censura di Stato. Il Parlamento si appresta ad approvare, quasi all'unanimità, il reato di revisionismo/negazionismo sull'Olocausto, come in altri paesi è stato introdotto il reato di apologia del Comunismo, senza distinguere tra opinioni e azioni. Come non ricordare, poi, tutti i paesi in cui le opinioni religiose sono perseguitate penalmente da leggi criminali e ingiuste. Le mie posizioni sono stellarmente distanti dalle tesi e dall'arretratezza storica sostenute dal relatore di quella riunione.
Non ho esitazioni a denunciare l'omofobia e l'arroccamento familistico estremo di quelle posizioni, come sono disposto a manifestare pacificamente contro, ma non credo che quella riunione debba essere vietata. Tanto meno per decreto prefettizio della Sala Rossa. Io rispetto l'impostazione culturale della Faa di Bruno, come condivido l'osservazione dell'Arcidiocesi, ma credo che alle parole debbano seguire i fatti e sarebbe sicuramente un gran passo avanti per la comunità cittadina se alla Faa di Bruno potesse svolgersi un analogo incontro con la comunità GLBT e con chi come me ha posizioni più aperte e tolleranti."
Chianciano, 2 novembre 2013
(Silvio Viale 339.3257406)
© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
Faa di Bruno. Viale, no alla censusa, la Sala Rossa non è il Min.Cul.Pop, né il Soviet Supremo della Cultura
Silvio Viale, dopo avere assistito per alcuni giorni alla ridda di dichiarazioni sull'incontro organizzato dalla Faa di Bruno con la Dott.ssa Chiara Atzori, di fronte alla ventilata proposta di un documento di indirizzo della Sala Rossa, rompe il silenzio per ammonire che il Consiglio Comunale non è il MinCulPop, nè il Soviet Supremo della Cultura.
In previsione del Consiglio Comunale di lunedì prossimo Silvio Viale ha diffuso la seguente nota:
"Al posto della Faa di Bruno non avrei ceduto è ha ragione l'Acidiocesi ha parlare di censura. Purtroppo viviamo in tempi in cui la libertà di parola e di opinione rischia di essere condizionata da una voglia di persecuzioni penali che sono una vera e propria censura di Stato. Il Parlamento si appresta ad approvare, quasi all'unanimità, il reato di revisionismo/negazionismo sull'Olocausto, come in altri paesi è stato introdotto il reato di apologia del Comunismo, senza distinguere tra opinioni e azioni. Come non ricordare, poi, tutti i paesi in cui le opinioni religiose sono perseguitate penalmente da leggi criminali e ingiuste. Le mie posizioni sono stellarmente distanti dalle tesi e dall'arretetratezza storica sostenute dal relatore di quella riunione. Non ho esitazioni a denunciare l'omofobia e l'arroccamento familistico estremo di quelle posizioni, come sono disposto a manifestare pacificamente contro, ma non credo che quella riunione debba essere vietata. Tanto meno per decreto prefettizio della Sala Rossa. Io rispetto l'impostazione culturale della Faa di Bruno, come condivido l'osservazione dell'Arcidiocesi, ma credo che alle parole debbano seguire i fatti e sarebbe sicuramente un gran passo avanti per la comunità cittadina se alla Faa di Bruno potesse svolgersi un analogo incontro con la comunità GLBT e con chi come me ha posizioni più aperte e tolleranti."
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