Politica
Rassegna di Geopolitica. a cura di Lorenzo Rendi
Marcia di Natale dei radicali, carceri e riforme: intervista al Sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri
Manifestazione di saluto a chi ha portato a termine il percorso di recupero presso al Comunità Incontro
Uganda e Nigeria: approvate nuove leggi contro gli omosessuali. Intervista a Yuri Guaiana
Terza Marcia per l'Amnistia, la Giustizia, la Libertà
In centinaia hanno preso parte alla Terza Marcia organizzata dai Radicali per l'Amnistia, la Giustizia, la Libertà. L'appuntamento alle 9,30 della mattina di Natale a piazza Pia, a pochi passi da Piazza San Pietro, ha voluto essere tributo a Papa Francesco per quei gesti concreti chel lo hanno reso esempio da seguire su quelle riforme cui l'Italia si prepara sul tema delle carceri e della giustizia.
Un corteo pacifico di cittadini, militanti e associazioni aderenti o promotrici si è snodato per il centro di Roma, facendo tappa presso il carcere di Regina Coeli e il ministero della Giustizia, in via Arenula. Molte le personalità che hanno voluto assicurare la loro partecipazione e il loro sostegno all'iniziativa, tra le quali lo stesso sindaco di Roma, Ignazio Marino, Don Antonio Mazzi, gli onorevoli Sandro Gozi e Mario Marazziti, il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti.
Anche le strade antistanti al Senato della Repubblica, a Montecitorio e a Palazzo Chigi, sede del Governo, hanno fatto parte del percorso della marcia, per non dimenticare che saranno proprio queste istituzioni a dover affrontare il problema della giustizia e la sua appendice carceraria, prima che il conto alla rovescia fornito dall'Europa scada e il nostro paese debba essere travolto dalla sua stessa illegalità.
Traguardo finale a Piazza San Silvestro, dove si sono tenuti gli interventi conclusivi di saluto e di augurio di Marco Pannella e Rita Bernardini. Anche il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il 21 dicembre scorso aveva inviato una lettera al segretario di Radicali Italiani, con la quale aveva voluto esprimere quanto ritenesse importante e appropriata l'iniziativa, oltre ad aver già espresso in precedenza la propria sollecitazione verso una responsabilizzazione del parlamento nei confronti del problema carcerario:
“Tutti gli interventi - certamente condivisibili e di cui ritengo auspicabile la rapida definizione - appaiono parziali, in quanto inciderebbero verosimilmente pro futuro e non consentirebbero di raggiungere nei tempi dovuti il traguardo tassativamente prescritto dalla Corte europea. Ritengo perciò necessario intervenire nell'immediato (il termine fissato dalla sentenza "Torreggiani" scadrà, come già sottolineato, il 28 maggio 2014) con il ricorso a "rimedi straordinari".”
La riflessione iniziale per i partecipanti alla marcia è stata fornita dalle stesse parole di Marco Pannella:“Gli ultimi reagiscono con la nonviolenza: il luogo più tragicamente bello, sono le nostre carceri, con i nostri carcerati. Viva gli ultimi che stanno rivivendo nella forza di chi come noi è sempre dalla parte dei diritti umani”.
III Marcia per lAMNISTIA, la GIUSTIZIA, la LIBERTÀ
Replica di Laura Arconti, presidenza di “Radicali Italiani”, alla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini - 25/12/2013
Gentile Presidente Boldrini, la ringrazio della sua cortese e pronta risposta alla mia lettera pubblicata il 24/12 mattina su “Notizie Radicali”.
Non dubitavo che lei mi avrebbe risposto, poiché da molti anni sono fra i sostenitori dell’UNHCR, faccio parte del gruppo “Angeli del rifugiato” dalla fondazione, e la conosco da molto prima che lei fosse nota come Presidente della Camera dei Deputati. Non facile, passare dalle visite ai Campi Rifugiati del’UNHCR -che ne so, Dadaab in Kenia o i campi dei bambini siriani rifugiati in Libano e Giordania- alla presidenza della Camera: là lei rappresentava la speranza e l’aiuto, mentre ora deve affrontare e governare molte bassezze dell’essere umano in giacca e cravatta. Non ho ricevuto materialmente la sua risposta, ne ho solamente ascoltato la lettura dalla voce di un Redattore di Radio Radicale nel Notiziario delle ore 19. Non proverò neppure a replicare ad un lungo ed impegnativo testo che lei ha voluto dedicarmi: non potrei farlo con il solo ausilio di ciò che ricordo dopo una sola rapida lettura altrui, ed in ogni caso ne verrebbe una mia replica lunga, noiosa ed inutile. Desidero però dirle ciò che ho pensato dopo aver ascoltato la lettura della sua lettera, condividendo con lei la sensazione che ne ho tratto, chissà mai si possa trovare un’intesa. Il Presidente Napolitano, nel suo solenne messaggio alle Camere, ha parlato di «questione da affrontare in tempi stretti», di «sollecitazione pressante» da parte della Corte di Strasburgo, e ha chiesto di «porre fine, senza indugio» alla situazione, riconoscendo «necessario intervenire nell'immediato». A fronte di tante espressioni di urgenza, di necessità e immediatezza, il Parlamento ha risposto con lunghe riunioni di commissione, che si concluderanno -secondo le sue previsioni- fra qualche mese. E, da quando il Presidente ha firmato quel documento fino ad oggi, di mesi ne son già passati quasi tre. Ai miei vecchi occhi il divario temporale fra ciò di cui parla il mio coetaneo Giorgio Napolitano e la risposta della Camera da lei diretta è abbacinante: il Capo dello Stato parla di ore, lei di mesi. Inoltre qualcosa mi ha colpita profondamente, ascoltando la lettura della sua lunga lettera di risposta, così documentata e precisa: dalla sua risposta mancano tre parole, che sono invece presenti e ben chiare nel messaggio presidenziale. Basta la prima metà del vocabolario, per trovare queste parole che la sua lettera ignora completamente, gentile signora presidente Boldrini: indulto, clemenza, amnistia. E’ ciò che chiediamo nel giorno di Natale, camminando, un passo dopo l’altro.© 2013 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati