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Bernardini: “Renzi sta divorando la democrazia. Per le riforme riascolti Pannella degli anni ’80. È in tempo”
Riportiamo di seguito l'intervista di Intelligonews alla Segretaria nazionale di radicali italiani, Rita Bernardini.
IntelligoNews ha intervistato il segretario dei Radicali Italiani, Rita Bernardini, e con lei ha conversato di politica e non solo. Riguardo all’allarme di Espas-Italia sull’utilizzo di droghe sintentiche e dell’eroina da parte dei giovani è tutta “colpa della repressione e di uno Stato che non governa il fenomeno”, afferma la Bernardini. MA è parlando dell’attuale governo che i toni si fanno più alti. Si dice d’accordo con Pannella sul fatto che Renzi abbia “fatto fuori la Bonino” e definisce poi la politica del premier “un gioco (o malattia) che sta divorando gli ultimi brandelli di democrazia e di Stato di diritto che ancora sopravvivono dopo un sessantennio di regime partitocratico”. E sulle riforme invia un messaggio a Renzi: “Riascolti gli interventi di Pannella negli ‘80, siamo ancora in tempo…”.
Marco Pannella a Radio Radicale ha puntato il dito contro il premier. “Per accettare di fare il presidente del Consiglio, Matteo Renzi ha preteso che Emma Bonino fosse esclusa dal governo”. Un suo commento segretario.
«Che sia accaduto quel che Pannella ha denunciato, è indubbio. Emma Bonino, oltre ad essere graditissima al Presidente della Repubblica, era di gran lunga in testa a tutti i sondaggi che chiedevano agli intervistati quali ministri del Governo Letta riconfermare. Un volto, una biografia, una storia quella della Bonino capace di conquistare le diplomazie europee e transnazionali. Renzi ha fatto fuori la Bonino. Ha preteso l’umiliazione del messaggio alle Camere del Presidente Napolitano su carceri e giustizia. Ha rifiutato l’estate scorsa di firmare i 12 referendum radicali su diritti civili e giustizia. Se Pannella lo definisce “un abile giocatore di calciobalilla”, Rino Formica rilancia descrivendolo affetto da “convulsa attività psicomotoria”. Condivido e aggiungo che questo gioco (o malattia) sta divorando gli ultimi brandelli di democrazia e di Stato di diritto che ancora sopravvivono dopo un sessantennio di regime partitocratico».
I giovani e le droghe. E’ allarme. Ieri i dati Espad-Italia, che riguardano dall’utilizzo di spinelli tutti i giorni al ritorno dell’eroina. Li ha letti? Cosa ne pensa del fatto che tutte le sostanze, da quelle sintetiche alle altre, siano state presentate insieme nello studio?
«E’ la logica della Fini-Giovanardi che ha riempito le patrie galere, generato decine di migliaia di processi che contribuiscono a paralizzare la giustizia e un numero spropositato di persone incolpevoli sottoposte a prediche inutili e a sanzioni amministrative devastanti. Lo Stato, anziché governare un fenomeno che riguarda milioni di persone nel nostro Paese, usa l’inefficace e più facile mano della repressione, lasciando di fatto gestire la questione alle organizzazioni criminali che hanno tutto l’interesse di propagandare la diffusione del consumo di sostanze illegali. Mettere sullo stesso piano spinelli ed eroina, oltre a non avere alcun fondamento scientifico, non è credibile agli occhi delle giovani generazioni che trovano ancora più rafforzato il desiderio di trasgressione. Nessuna politica dissuasiva può essere fatta se le informazioni che vengono fornite sono false e se si appalta alle mafie la commercializzazione delle sostanze stupefacenti. Quanto alla politica, ci faccia caso, più i politici sono “severi” e “moralisti”, imponendo ai cittadini leggi super repressive, più è facile che siano beccati con le mani nel sacco».
Il colloquio tra Renzi e la Merkel. Un incontro-accordo che sa di Gattopardo?
«Mi sento di rimandarla alla risposta che le ho dato alla prima domanda. Prima o poi il giocatore di calciobalilla dovrà fare i conti con tutte le violazioni della Costituzione e delle Convenzioni europee che sta imponendo al popolo italiano. Si osservi il patto scellerato sull’Italicum che, oltre ad essere peggiore dell’incostituzionale “porcata” di Calderoli per quel che riguarda il sistema di elezione della Camera dei Deputati, impone anche – “zac!” – la cancellazione del Senato. Vedrà, la pallina bianca salterà fuori dal campo e non la si troverà più».
Quali punti non la convincono della manovra economica di Renzi?
«Non mi convince la sufficienza con la quale scansa il problema della débâcle della giustizia in Italia, convintissimo come è che le riforme possano marciare su un’infrastruttura devastata come quella del sistema giudiziario italiano intasato da oltre 10 milioni di processi penali e civili pendenti, da una giustizia “ritardata” per la quale subiamo da trent’anni condanne seriali da parte della Corte di Strasburgo (violazione dell’art. 6 della CEDU), senza che lo Stato italiano abbia mai dato alcun segno di pentimento e di volontà di riabilitazione. Basta interpellare i veri imprenditori – quelli non sussidiati dagli aiuti pubblici – per comprendere il calvario che devono affrontare quotidianamente solo per riscuotere un credito o per stare dietro alle fantasie burocratiche degli adempimenti imposti dallo Stato. Per non parlare di chi vorrebbe venire ad investire in Italia e ci rinuncia, senza nemmeno provarci.
Non mi convince la sua sottovalutazione del debito pubblico che continua ad aumentare nonostante anni di sacrifici imposti agli italiani e che grava come un macigno sulla testa di ognuno, neonati compresi. Non mi convincono i titoli attraenti che dà alle “riforme” che afferma di voler fare, perché nello svolgimento dei temi mancano o non convincono le coperture finanziarie. Se si volessero trovare le fondamenta per una riforma organica dell’economia che non spizzichi qua e là riformicchie inconcludenti, suggerirei di riascoltare gli interventi che Marco Pannella faceva all’inizio degli anni ’80 sull’ascesa del debito pubblico. Consiglierei inoltre di approfondire i quesiti referendari economici promossi dai radicali a partire dalla metà degli anni ’90. Referendum vincenti che se non fossero stati traditi dai partiti con leggi-truffa o cassati dalla Corte Costituzionale (definita da Pannella “Suprema Cupola della Mafiosità Partitocratica”) avrebbero fatto dell’Italia di oggi un Paese diverso e “altro” rispetto a quello – devastato – che ora è sotto gli occhi di tutti. Non ne sono sicura ma -forse- potremmo essere ancora in tempo».
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"Prima giornata sulla giustizia"
Petrolio, botta e risposta tra Pittella e Bolognetti
Bolognetti: Caro Presidente, confrontiamoci dove e quando vuoi su energia, petrolio, impronta ecologica e debito ecologico.
Caro Presidente,
leggo la tua risposta al mio intervento e mi chiedo se hai mai davvero letto quello che vado scrivendo da anni.
Ci sono occasioni di sviluppo che sono state negate ad una regione che si è crocifissa e che è stata crocifissa alla monocultura del petrolio.
Parli di normalizzazione? Consentimelo, la parola fa un po’ paura, soprattutto quando viene utilizzata riferendosi ad un contesto che è fin troppo “normalizzato” e sedato da una gestione del potere e del sottopotere che ha avvilito energie e distrutto speranze.
Non abbiamo bisogno di normalizzare, ma di liberare risorse, energie, intelligenze.
Io ho sempre argomentato i miei no. Ho sempre cercato di essere propositivo. Ho provato a spiegare, per esempio, perché non si può trivellare in prossimità di dighe, invasi, aree a rischio frana e a rischio sismico, a ridosso di ospedali e centri abitati.
I miei “no” nascono dalla ragionevolezza e dal buon senso. Certi “sì”, invece, assecondano interessi che apertamente entrano in conflitto con la tutela di risorse ben più preziose dell’oro nero.
Noi siamo quelli della proposta e non della mera protesta.
Ho provato ad inquadrare la vicenda petrolifera lucana nel più ampio contesto della questione energetica e del futuro energetico del nostro Paese e del nostro piccolo pianeta. Ho provato a porre all’ordine del giorno, di un dibattito che non c’è, la questione del debito ecologico e di un Paese che anche sul fronte della tutela ambientale e della salute umana è uno “Stato canaglia”.
Ho provato a sottoporre all’attenzione di tutti, nella speranza che potesse scaturirne una riflessione, uno straordinario documento presentato dal Prntt al World Urban Forum tenutosi a Napoli nel 2012.
Il prof. Aldo Loris Rossi afferma che “la sinergia tra tecnocrazia, economicismo e mercatismo ha continuato a ignorare l’ecocidio planetario in atto svelato e denunciato, dagli anni Settanta in poi, dalla nuova visione sistemica del mondo”. Temo che il prof. Rossi abbia ragione; così come sono convinto che occorra una “nuova alleanza con la natura” e che occorra mettere in discussione il mito dello sviluppo illimitato. Occorre passare da un paradigma riduzionista-meccanicista a un paradigma organico-olistico(ecologico). Dobbiamo farlo se non vogliamo andare a sbattere, se non vogliamo consumare noi stessi e il futuro delle generazioni a venire.
Come vedi ho una gran voglia di confrontarmi e di discutere.
Parliamone! Parliamo di quello che avviene in questo nostro piccolo lembo di Mezzogiorno e parliamo anche di impronta ecologica, di energia, di quale futuro immaginiamo per il Paese e per il pianeta tutto. Parliamo dell’era dell’Antropocene e di bomba demografica.
Io lo farei partendo da un paio di frasi che ho appuntato nel mio diario.
La prima è di Ghandi, che diceva che “l’essenza di una civiltà non consiste nella moltiplicazione dei desideri, ma nella deliberata e volontaria rinuncia ad essi”.
La seconda è di Albert Einstein, che ebbe a dichiarare: “Se le api scomparissero dalla terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.
Chissà perché, caro Governatore, quest’ultima frase mi fa venire in mente uno studio che ha fatto emergere la presenza di idrocarburi nel miele della Valle dell’Agip.
Io non vi avrei mai impedito di parlare, ma di certo avrei chiesto di poter avere un confronto ad armi pari. Credo che la violenza non vada mai esercitata, nemmeno nei confronti di coloro che con arroganza tentano di occupare un territorio e di devastarlo a piacimento.
Gli insulti e le invettive non portano da nessuna parte; il confronto franco e aperto, sì.
Io ci sto. Quando vuoi e dove vuoi.
Maurizio Bolognetti
Approfondimenti
Petrolio: Lettera di Bolognetti a Pittella (Sassiland, 19 marzo)
Petrolio, Pittella risponde a Bolognetti (Basilicatanet, 19 marzo)
Petrolio, Bolognetti: Non concedere altro (Basilicatanet, 19 marzo)
Bolognetti risponde al Governatore Pittella (Basilicata24, 19 marzo)
Bolognetti a Pittella sulla vicenda petrolio (La Siritide, 19 Marzo)
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